I ricercatori dell'Università di Ginevra (UNIGE) hanno sviluppato una tecnica per valutare il pericolo dei vulcani dormienti o dimenticati nel corso del tempo; il lavoro è stato pubblicato da Nature Communication.
Le eruzioni vulcaniche più devastanti degli ultimi 100 anni sono state quelle di vulcani che erano poco attivi, hanno specificato i ricercatori ginevrini, spiegando che il volume di magma eruttabile è un fattore determinante per la pericolosità di un vulcano. I vulcanologi elvetici, con i colleghi dell'Università di Heidelberg, hanno utilizzato un piccolo cristallo chiamato zircone presente nelle rocce vulcaniche. Questo cristallo contiene uranio e torio, elementi radioattivi che possono essere datati e lo zircone in sé cristallizza solo a una certa temperatura.
Con queste informazioni, gli scienziati sono in grado di calcolare la velocità di raffreddamento del magma sotto il vulcano e prevedere eventuali movimenti di "risveglio" dei vulcani.
ATS/Swing