L’inizio dell’estate ha assunto tratti particolari in alta montagna e per questo gli escursionisti devono essere particolarmente prudenti. Nonostante il caldo degli ultimi giorni, in quota è infatti presente ancora molta neve e per questo il pericolo valanghe non deve essere sottovalutato.
La stagione escursionistica ha preso il via ma la situazione è inabituale, con condizioni che, ha spiegato ai microfoni di RTS l’esperto della neve Robert Bolognesi, si verificano ogni 20-30 anni: “Quello che è particolare è che sui versanti a nord e al di sopra dei 2500 metri di quota per quanto riguarda la coltre nevosa vi sono condizioni primaverili, ma la meteo è estiva. Le temperature sui pendii soleggiati sono decisamente elevate. Queste condizioni possono portare a destabilizzazioni inattese e insolite per il periodo”
Una settimana fa nella Vallée de Bagnes, in Vallese, una persona è stata travolta da una valanga. Malgrado le intense ricerche non è stato ancora localizzato il corpo.
“Quando si stacca una simile valanga – continua Bolognesi –, è simile a una valanga di pietre: si creano dei depositi molto compatti, duri, nei quali è difficile trovare le vittime e scavare. Sono delle valanghe molto letali”.
Gli esperti invitano dunque a pianificare bene le escursioni e a prediligere gli itinerari meno innevati, per esempio sui pendii esposti a sud, o semplicemente ad altitudini più basse.