Svizzera

Il futuro nero del faggio fu previsione azzeccata

Un recente studio del WSL conferma le ricerche di vent’anni fa: questi alberi rischiano di non sopravvivere agli anni più siccitosi, sempre più frequenti con il cambiamento climatico

  • 11.12.2024, 08:50
  • 11.12.2024, 08:50
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I faggi, alberi maestosi ma fragili

  • RSI
Di: ATS/Spi 

Il futuro del faggio in Europa si conferma particolarmente cupo, a causa del cambiamento climatico. Ad affermarlo è un nuovo studio dell’Istituto federale di ricerca sulla foresta, la neve e il paesaggio (WSL).

Tra il 2004 e il 2005, due gruppi di ricerca avevano pubblicato due analisi importanti sul destino dell’albero ben presente anche nei boschi svizzeri. Uno dipingeva un quadro dai colori neri. L’altro metteva in guardia contro l’allarmismo e assicurava al faggio una grande capacità di adattamento.

Gli scienziati del WSL hanno ora esaminato i due studi alla luce di nuovi dati. Vent’anni dopo, concludono che le previsioni più pessimistiche si realizzeranno probabilmente.

“La predominanza del faggio e la superficie che occupa saranno ridotte, non solo nei siti marginali dove le condizioni non sono già più ottimali, ma anche in gran parte della sua area di distribuzione nell’Europa centrale”, spiega il ricercatore Arthur Gessler, l’autore principale del nuovo studio.

La specie soffrirà in particolare degli anni di siccità sempre più estremi. “La siccità può causare il deperimento parziale della chioma, il che spesso significa la morte dell’albero l’anno successivo”, aggiunge lo specialista, citato mercoledì in un comunicato del WSL.

Secondo lui, non solo la qualità dei dati è notevolmente migliorata, ma gli effetti del cambiamento climatico sui faggi e sulle foreste in generale sono oggi molto più tangibili rispetto a vent’anni fa.

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RG delle 12.30 del 09.12.24, le ondate di calore

RSI Info 11.12.2024, 08:28

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