Svizzera

"La decisione dell'UE fa male"

Solidar Suisse sul blocco dei finanziamenti comunitari alle ONG svizzere: "Dietro questa scelta forse c'è la Brexit"

  • 4 febbraio 2019, 13:47
  • 22 novembre, 23:04
01:34

RG 12.30 del 04.02.19: la corrispondenza di Gabriele Fontana

RSI Info 04.02.2019, 13:37

  • Solidar Suisse
Di: RG-GF/ludoC 

"Una decisione che fa male". È questa la reazione delle organizzazioni non governative attive in ambito umanitario con sede in Svizzera, che non riceveranno più finanziamenti dall'Unione europea, dopo che una lettera da Bruxelles ha annunciato loro la non riconduzione del partenariato (vd. correlato).

La notizia, anticipata dalla SRF, ci è stata confermata dal portavoce di Solidar Suisse, Lionel Frei, secondo cui il programma europeo di aiuto allo sviluppo non finanzierà più uno dei circa sessanta progetti in corso gestiti dall’organizzazione umanitaria elvetica. "Si tratta di un finanziamento di 200'000 franchi all’anno per due anni, concernente un progetto in Pakistan per sostenere la popolazione locale nel fronteggiare le catastrofi naturali – ci spiega Frei –. In futuro, quindi, non disporremo più di finanziamenti europei per questo genere di progetti: non si tratta di un apporto significativo, ma sicuramente non è un bene per i più poveri. Il nostro bilancio annuale è trai 15 e i 20 milioni di franchi, dunque questo mancato finanziamento non ha un impatto fondamentale per noi".

"Dietro questa decisione forse c'è la Brexit"

Perché, tuttavia, Bruxelles ha preso questa decisione? C’è forse una ragione politica, basti pensare all’accordo istituzionale tra Berna e l’UE (vd. correlati.)? "Nella lettera non si menzionano tensioni politiche, ma solo ragioni giuridiche, molto fattuali”, ci risponde il portavoce di Solidar Suisse, che tuttavia aggiunge: "Crediamo però che la Brexit inciti l’Unione europea a mostrarsi più dura con i propri partner esteri, ma questo non viene esplicitato nella missiva. Stiamo discutendo con le altre ONG e con la Cooperazione allo sviluppo svizzera per vedere in che modo reagire”.

Tra le ONG, Medici Senza Frontiere smentisce di essere toccata dalla decisione di Bruxelles, poiché ha già rinunciato ai finanziamenti comunitari in dissidio con la politica migratoria dell’UE.

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