Svizzera

Moscovici non sorprende Cassis

Accordo quadro e assenza di margini negoziali: il consigliere federale ricorda che sul dossier l'UE non ha mai cambiato linea

  • 24 gennaio 2019, 13:13
  • 22 novembre, 23:10
01:26

PP 12.00 del 24.01.19 - La corrispondenza da Davos di Elisa Raggi

RSI Info 24.01.2019, 13:12

  • reuters

Ignazio Cassis non è sorpreso dalle recenti dichiarazioni di Pierre Moscovici sull'accordo quadro istituzionale fra Svizzera e UE. Mercoledì, in margine ai lavori del WEF di Davos, il commissario europeo ha dichiarato che sul dossier la Svizzera non dispone più di alcun margine negoziale.

Si tratta però, rileva il consigliere federale, della posizione già espressa in materia da Bruxelles. L'UE, sul dossier, non ha mai cambiato linea. "L'ha detto chiaramente in novembre: ha detto 'per noi i negoziati sono conclusi'. È loro diritto e hanno detto 'possiamo rinegoziare, ma con la nuova Commissione e sulla base di un nuovo mandato negoziale'. Quindi, in qualche modo ripartendo da zero", ha precisato giovedì il ministro degli esteri ai microfoni della RSI.

Il dialogo fra le parti rimane però aperto, mentre il discusso dossier, ricorda Cassis, "non è più nelle mani del Consiglio federale", ma in quelle "del paese". Si tratta in buona sostanza di attendere, nei prossimi mesi, l'esito delle consultazioni interne che sono state avviate in relazione all'accordo. Solo al termine delle medesime, il Governo potrà prendere posizione.

02:34

RG 18.30 del 23.01.19 - L'intervista di Elisa Raggi a Luca Visentini, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati

RSI Info 24.01.2019, 13:14

Le consultazioni si stanno intanto rivelando già difficili. E i sindacati svizzeri, nella loro opposizione all'accordo quadro, hanno ora incassato il sostegno di quelli europei. "Io così com'è non lo firmerei" ha dichiarato a Davos il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, Luca Visentini. A suo dire la Svizzera dispone di un ottimo sistema di tutela dei lavoratori e delle loro condizioni salariali. Non tocca quindi alla Confederazione adattarsi all’Europa, ma semmai il contrario: è il modello elvetico delle misure di accompagnamento, che dovrebbe essere esteso all’intera UE.

RG/ARi

02:26

Accordo quadro,pressioni al WEF

Telegiornale 24.01.2019, 21:00

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