Nessuna sorpresa, venerdì sera, al tradizionale raduno democentrista dell'Albisgüetli: Chrisoph Blocher non ha infatti tergiversato e ha subito esortato i membri del partito a lottare con forza contro l'accordo istituzionale con l'Unione Europea che, se in vigore, sarebbe un vero suicidio per la Confederazione.
Per l'ex consigliere federale, l'intesa, così com'è stata concepita, è "un classico trattato d'assoggettamento"; danneggerebbe la concorrenza e metterebbe in pericolo posti di lavoro, livello dei salari, se non, addirittura, la pace sociale.
Accettarla significa comprare merce a occhi bendati, ha detto il patriarca. Ciò che invece è chiaro è che la Svizzera sarebbe praticamente indissolubilmente legata a Bruxelles. Ma Berna -ha aggiunto- trema di fronte all'Esecutivo comunitario, come un coniglio davanti al serpente. Il motto, secondo lui, dovrebbe invece essere "un paese indipendente si governa da solo": ogni volta che è stato così, le cose sono andate bene, quando s'è fatto altrimenti, gli eventi hanno preso una brutta piega, ha concluso, annunciando il probabile ricorso al referendum qualora dalla consultazione ora in corso emergesse un parere favorevole.
ATS/dg