L'industria svizzera sostiene l'accordo quadro negoziato con Bruxelles. Il presidente di Swissmem, Hans Hess, esorta giovedì sindacati e federazioni a compattarsi per non compromettere l'accesso al mercato unico europeo. Sulla Neue Zürcher Zeitung di giovedì sottolinea in particolare l'urgenza di sostenere soprattutto l'esportazione: "Non penso che negozieremmo un accordo migliore tra tre o quattro anni", ha dichiarato.
La concorrenza dei bassi salari resta uno dei nodi da sciogliere
Più critico Philipp Hildebrand, che nelle sue considerazioni apparse sui giornali del gruppo Tamedia evidenzia gli ostacoli politici relativi al controllo dei salari e alle questioni legate all'immigrazione. L'ex presidente della Banca nazionale consiglia di fare una pausa nelle trattative, ritenendo che il tempo possa giocare a favore della Confederazione, perché anche per l'Unione europea la concorrenza dei bassi stipendi rappresenta un problema. Hildebrand critica anche la strategia del Governo: "Sono un po' sorpreso che il Consiglio federale abbia pubblicato il documento senza troppe spiegazioni. Quella di non prendere posizione non è sicuramente l'opzione migliore a breve termine".
L'ex presidente dell'istituto di emissione ritiene possibile che Berna e Bruxelles non giungano a un accordo, citando l'esempio della Brexit. Hildebrand consiglia alla Svizzera di "prepararsi al peggior scenario di rottura con l'UE".
ATS/Trem/Bleff