Anche la Svizzera ha concorso alla maxi-operazione contro la 'ndrangheta scattata mercoledì, che ha portato a una serie di blitz congiunti in diversi Paesi dell'Europa e dell'America Latina.
RG 18.30 del 05.12.18 Il servizio di Thomas Paggini
RSI Info 05.12.2018, 19:40
Novanta sono le persone arrestate tra Italia, Germania, Olanda, Belgio e Sud America, che dovranno rispondere ad accuse che vanno dall'associazione mafiosa al riciclaggio, al traffico internazionale di droga, all'intestazione fittizia di beni.
Gli addentellati svizzeri
L'operazione è frutto di un lungo lavoro investigativo svolto da un team costituito presso l'Agenzia europea Eurojust, a cui ha collaborato anche la Confederazione. In particolare, come ha riferito Christian Hoppe, direttore dell'Ufficio federale di criminalità tedesco, durante una conferenza stampa che si è tenuta all'Aja, in Svizzera sono stati fermati dei corrieri coinvolti nel traffico di cocaina.
Nella conferenza stampa è stato anche sottolineato il "contributo fondamentale" della Svizzera e di altri Paesi, tra cui l'Austria, nelle indagini. Il Ministero pubblico della Confederazione ha confermato alla RSI di aver "trasmesso informazioni in base alla Legge federale sull’assistenza internazionale in materia penale" nell'ambito di questa operazione, senza però fornire ulteriori dettagli.
La più grande operazione europea antimafia
Le indagini hanno permesso di mettere in campo "la più grande azione comune coordinata contro un gruppo criminale organizzato in Europa", ha precisato Eurojust in una nota, ricordando che la 'ndrangheta è uno dei gruppi più potenti al mondo e "controlla gran parte del commercio di cocaina" del continente.
RG 12.30 del 05.12.18 - La corrispondenza di Walter Rauhe
RSI Info 05.12.2018, 13:22
L'operazione - chiamata "Pollino" - ha portato al sequestro di quattro tonnellate di cocaina, più centinaia di chilogrammi di altre sostanze stupefacenti in tutta Europa. Le forze dell'ordine hanno anche annunciato il sequestro di "beni proventi di reato" per un totale di due milioni di euro, e lo svolgimento di ulteriori perquisizioni domiciliari.