Il Consiglio federale ha approvato mercoledì l'accordo che prevede l'adesione della Svizzera alla cosiddetta borsa del carbonio, sistema architettato dall'Unione Europea con l'intento di ridurre le emissioni di CO2.
La pratica figura tra quelle bloccate da Bruxelles, che d'altronde deve ancora pronunciarsi, dopo l'adozione da parte elvetica dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa.
La procedura, almeno in questo caso, è però ripresa dopo che Berna ha precisato quali saranno le modalità d'applicazione della volontà popolare e dopo l'incontro chiarificatore, in aprile, tra la presidente della Confederazione Leuthard e il capo dell'Esecutivo comunitario Juncker.
L'integrazione permetterà alle imprese rossocrociate più inquinanti di accedere a un mercato più vasto.
ATS/dg