"È nell'interesse della Svizzera concludere un accordo istituzionale con l'Unione Europea. E possiamo ancora trovare una buona soluzione". Così oggi (lunedì) a Bruxelles il segretario di Stato, Roberto Balzaretti, responsabile dei negoziati con l'UE, prima di incontrare la Commissione degli affari esteri del Parlamento europeo.
A sua volta, l'interlocutore di Balzaretti, il segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAD), Christian Leffler si è detto ottimista: "Siamo vicini". Domani si terrà un nuovo round di trattative in vista dell'accordo quadro con Bruxelles.
In Svizzera, nelle ultime settimane, la situazione si è acuita. I sindacati non sono disposti a concessioni riguardanti le regole elvetiche sui lavoratori distaccati europei, che rappresentano l'ostacolo maggiore alla conclusione dei negoziati. Nel frattempo, quale segnale di buona volontà, il Consiglio federale ha deciso di rinnovare il contributo di coesione a favore dei Paesi UE per un ammontare di 1,3 miliardi di franchi spalmati su dieci anni.
Oggi Balzaretti non ha fornito dettagli sulle trattative in corso. Il segretario di Stato ticinese ha tuttavia ammesso che ci sono ancora divergenze concernenti gli aiuti statali e la libera circolazione delle persone, in particolare le misure di accompagnamento. La Svizzera ha un numero elevato di immigrati. Ne ha sì approfittato, ma nel contempo deve proteggere i lavoratori contro il dumping salariale e sociale.
ATS/M. Ang.