Svizzera

Testimoni di Geova riempiono il Letzigrund

Pacifica invasione di 20mila fedeli a Zurigo per celebrare il loro congresso speciale che ha suscitato anche critiche

  • Oggi, 19:28
  • 2 ore fa

Zurigo: testimoni di Geova riuniti al Letzigrund

Telegiornale 20.07.2024, 20:00

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Di: SEIDISERA/RSI Info

Da venerdì, al Letzigrund di Zurigo, circa 20mila persone stanno partecipando al Congresso mondiale dei Testimoni di Geova. Si tratta di una comunità cristiana che a livello globale conta più di 8 milioni di membri, mentre in Svizzera sono circa 20mila. In programma ci sono tre giorni di incontri, letture della Bibbia e dibattiti per una comunità che è anche parecchio controversa. Un gruppo religioso del quale si ha generalmente un’immagine negativa anche per le critiche che vengono sollevate da chi lo ha abbandonato.

L’incontro tra fedeli, a tal proposito, è stato criticato da Regina Spiess, dall’associazione JZ Help che sostiene gli adepti che hanno già voltato le spalle alla comunità o che intendono farlo. L’accusa più grossa riguarda l’ostracismo che devono affrontare coloro che abbandonano la “congregazione”. La stessa responsabile in un’intervista alla SRF ha affermato che è incomprensibile che la città di Zurigo metta a disposizione il Letzigrund. “Non ci sono dei buoni motivi per non farlo e non vogliamo discriminare nessuno”, si difende dal canto sua la città.  Dominic von Niederhäusern, portavoce dei Testimoni di Geova in Svizzera, parla invece di giornate di grande festa.

Quanto sono diffusi oggi i Testimoni di Geova e in cosa credono?

Massimo Introvigne, direttore Fondatore del Centro Internazionale per lo Studio delle Nuove Religioni di Torino, autore di diverse pubblicazioni su questo gruppo religioso, intervistato dalla RSI ha contestualizzato questi speciali congressi. A differenza di altre religioni, infatti, i Testimoni non hanno pellegrinaggi o processioni - spiega - e quindi quelli che loro chiamano congressi sono l’occasione di socializzazione. Rafforzano la loro “testimonianza” scoprendosi in numerosi e in molti Paesi in crescita.

SEIDISERA del 20.07.24 - Il congresso dei Testimoni di Geova a Zurigo

RSI Info 20.07.2024, 19:01

Come si spiega questo successo?

“Questo si deve, secondo me, a due fattori: Uno - riprende lo studioso - è il sistematico proselitismo, che è un’attività che poche religioni tradizionali fanno ancora. Il secondo è che i Testimoni di Geova hanno un’etica molto tradizionale incentrata sulla famiglia e su una moralità sessuale piuttosto conservatrice. Questo, naturalmente, se per alcune persone può essere, è un ostacolo alla conversione, per altre persone può essere invece rassicurante e permette un ambiente familiare dove i figli crescono al riparo delle tentazioni del mondo contemporaneo”.

Se ne ha generalmente un’immagine negativa, però non sono considerati una setta pericolosa...

“Gli studiosi accademici - conclude Introvigne - hanno abbandonato la parola setta da almeno quarant’anni perché all’origine questa parola aveva un significato neutrale. Anche in Svizzera si usava per identificare un gruppo composto da persone che non erano nate nel movimento ma si erano convertite. Quindi per loro l’esempio tipico di setta era Gesù e gli apostoli, perché nessuno era nato cristiano, erano tutti nati ebrei. Poi di questa parola si sono impadroniti i criminologi, definendola come un gruppo che commette crimini. Quindi l’ambiguità fra definizione sociologica e criminologica ha portato a non usarla. In genere i tribunali, in Svizzera e anche in Italia, hanno ritenuto che queste pratiche, che certamente vanno a costituire una comunità molto peculiare che è un suo modo di vivere diverso dalla maggioranza, siano protette dalla libertà di opinione e dalla libertà di religione. La mia impressione personale e che questi gruppi abbiano una funzione “profetica”: cioè se tutti facessero come loro e rifiutassero radicalmente il servizio militare in qualunque forma, anche in caso di guerra certamente la società andrebbe in crisi. Ma che ci sia qualcuno che mette in dubbio la moralità della guerra, delle armi, dei militari, e anche della politica, può avere una funzione profetica e in qualche modo interrogare e provocare, anche in modo stimolante, le nostre società”.        


 

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