Non ci saranno nuovi accordi settoriali tra UE e Svizzera senza la previa conclusione di un accordo quadro istituzionale e questo non potrà essere raggiunto a tappe, un po' alla volta. Lo ha ribadito il commissario europeo Johannes Hahn, in un'intervista pubblicata sabato dalla "Neue Zürcher Zeitung". Esclude anche - in mancanza di una tale intesa - un riconoscimento dell'equivalenza della Borsa svizzera oltre la fine del 2018.
"Da parte dell'UE abbiamo sviluppato molta flessibilità e creatività per venire incontro alle sensibilità della Svizzera", "i negoziati non possono diventare una storia infinita", "tutto è messo sul tavolo", adesso è il momento di "chiudere il sacco", afferma l'austriaco.
Nella Commissione europea presieduta da Jean-Claude Juncker, il 60enne popolare è responsabile "per la politica di vicinato e i negoziati per l'allargamento". In tale funzione è l'interlocutore principale del consigliere federale Ignazio Cassis, con il quale afferma peraltro di "aver sviluppato negli ultimi mesi ottimi rapporti di lavoro".
Johannes Hahn si aspetta che "al più tardi a fine ottobre sia chiaro se possiamo concludere qualcosa insieme o no".
ATS/M. Ang.