Dopo gli allentamenti annunciati dal Consiglio federale, che ha abolito le quarantene dei contatti e l’obbligo di telelavoro a partire da domani (giovedì), la RSI ha sentito in diretta Mattia Lepori, vice capo area medica dell’EOC che, come già l’ultima volta, non ha risparmiato critiche a Berna, anche se non tanto sulle decisioni in quanto tali. “Io penso che queste decisioni erano nell’aria ed erano praticamente scontate, non penso quindi che ci siano dei grandi commenti da fare, se non che perlomeno sono finalmente arrivate delle decisioni, che poi si possono condividere o meno”.
A far storcere il naso a Lepori è infatti altro: “Quello che mi disturba, e l’ho già detto a più riprese, non sono tanto le decisioni che vengono prese, ma le motivazioni che vengono addotte: si continua infatti a sostenere che la situazione epidemiologica sia in miglioramento, e questo non è semplicemente vero. Siamo uno dei Paesi in Europa con la più alta incidenza e siamo uno dei pochi Paesi del centro Europa che vede una progressione dei contagi”.
Uno scenario che, per Lepori, si riflette anche a livello ospedaliero: “Sembra quasi ironico che queste decisioni siano state comunicate oggi, quando in Ticino abbiamo il numero di pazienti più elevato da oltre un anno a questa parte, ma lo scorso gennaio i contagi erano in calo. Anche negli ospedali la situazione è comunque tesa, per tutti, pazienti, operatori e visitatori…di certo non è una situazione normale”.
Per Lepori ci vorrebbe quindi semplicemente più trasparenza, dicendo le cose come stanno, ovvero: ‘abbiamo preso queste decisioni perché ci sono considerazioni di tipo economico, sociale, politico ed economico che fanno sì che dobbiamo prenderle, e possiamo farlo perché abbiamo un sistema sanitario solido, che funziona e che continua ad impegnarsi e che continuerà a farlo affinché si possa andare in questa direzione’.
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