Quattro anni di carcere, e l'espulsione dalla Svizzera per otto. È la pena inflitta mercoledì al 29enne kosovaro comparso alla sbarra per rispondere dello stupro, avvenuto in giugno a casa sua, di una minorenne conosciuta per strada qualche giorno prima.
L'uomo sosteneva che si fosse trattato di un rapporto consenziente; come consenziente era stato il rapporto non completo appena consumato. Ma la Corte delle Assise Criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, non gli ha creduto. Tra gli elementi risultati determinanti, la ferita riscontrata nelle parti intime della vittima. Minorenne, come detto, anche se maggiore di 16 anni. Il difensore, Stefano Pizzola, ha già annunciato che nei prossimi giorni presenterà l'annuncio di appello.