Da inizio anno è entrato in vigore in Ticino l'obbligo per gli asili nido e le strutture extrascolastiche di aderire al contratto collettivo per ricevere i sussidi cantonali. Una sessantina su un totale di un centinaio lo hanno fatto, gli altri devono dimostrare di offrire condizioni contrattuali e salariali simili.
L'intesa prevede paghe migliori, ma anche, per esempio, ore di formazione e di riunioni riconosciute come ore di lavoro. "Nel cantone c'è una carenza di personale, le strutture faticano a trovare collaboratori. Con il CCL cerchiamo di aprire la professione" anche ad altri interessati, spiega Stevens Crameri dell'Associazione delle strutture di accoglienza per l'infanzia. La novità fa bene soprattutto al personale residente, gli fa eco Stefania Mirante, caposettore dell'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e giovani del Cantone.
In totale il settore occupa circa 600 persone. Gli aumenti salariali non comportano oneri supplementari per le famiglie, per effetto dei contributi cantonali. I sussidi oggi arrivano al 67%, quasi il doppio di quanto veniva concesso qualche anno fa.