Ticino e Grigioni

Asili nido, accordo per un CCL

Manca ancora la firma, ma dovrebbe entrare in vigore in gennaio in Ticino

  • 26 giugno 2021, 18:09
  • 5 luglio 2023, 21:28
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CSI 18.00 del 26.06.2021 Il servizio di Luca Berti

RSI Info 26.06.2021, 20:04

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Di: CSI/Quot/pon 

Sindacati e ATAN, l'associazione di categoria, hanno trovato un accordo per un contratto collettivo di lavoro per il personale che lavora negli asili nido e nei centri extrascolastici, un'intesa di cui si discute da 15 anni in Ticino, che dovrebbe entrare in vigore in gennaio e che si applicherà a tutte le strutture che ricevono sussidi cantonali. Per la firma si attende il via libera del Dipartimento sanità e socialità riguardo all'impegno finanziario del Cantone.

Il documento regola ad esempio le ore settimanali di lavoro - 40 -, le ore supplementari, le pause e le vacanze, ma anche lo stipendio minimo. Per Myriam Greub Pagani, vicepresidente dell'ATAN, "non era possibile prima perché mancavano i fondi necessari per la sopravvivenza delle strutture". "I nidi fino alla riforma fiscale e sociale erano sottofinanziati", conferma Raoul Ghisletta del VPOD. Gli istituti che già corrispondono buoni salari, precisa dal canto suo Giorgio Fonio dell'OCST, "chiedono che tutti siano sottoposti al rispetto di condizioni che sono minime in un settore che si occupa dei primi anni di vita e crescita dei nostri figli".

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CSI 18.00 del 26.06.2021 La testimonianza di un'operatrice di asilo nido

RSI Info 26.06.2021, 20:00

La testimonianza

"Mi è capitato anche da neodiplomata di ricevere offerte con stipendi e percentuali basse, che non mi garantiscono un futuro a lungo termine", racconta Claudia (nome di fantasia), formatasi come operatrice di asilo nido, che ha lavorato in diverse strutture private. I problemi dal punto di vista salariale, spiega, cominciano dopo l'apprendistato, che è uno dei meglio pagati. "Ho sentito di stipendi sotto i 3'000 franchi al 100%", dice. Non ideali nemmeno le condizioni di lavoro, con orari spesso spezzati, che costringono a restare fuori tutto il giorno. Oppure con ore extra non pagate o pagate in modo irregolare, o ancora senza la garanzia di un giorno libero.

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