Ticino e Grigioni

Blu Martini? “Più interventi della polizia rispetto ad altri locali”

Karin Valenzano Rossi, municipale di Lugano, a capo del dicastero Polizia e Sicurezza, interviene dopo le dichiarazioni del procuratore generale sostituto, Moreno Capella, che ha definito il locale di Lugano poco raccomandabile

  • 16 aprile, 18:36
03:54

Lugano: Blu Martini sotto accusa

SEIDISERA 16.04.2025, 18:00

  • Archivio Ti-Press
Di: SEIDISERA/M. Ang. 

Durante il processo in corso a Lugano per le violenze e aggressioni avvenute al Blu Martini, il procuratore generale sostituto, Moreno Capella, ha definito il locale notturno di Lugano come un luogo poco raccomandabile e fonte di molto lavoro per la polizia, intervenuta - ha detto - 148 volte in 5 anni, dal 2018 al 2023 (ben 62 volte per discussioni o liti e vie di fatto, 8 per aggressioni, 24 per furti). Ha citato anche 2 tentati omicidi nel 2017, giudicati poi nel 2019.

Karin Valenzano Rossi, municipale di Lugano, a capo del dicastero Polizia e Sicurezza, dal canto suo ha dichiarato oggi (mercoledì) ai microfoni di SEIDISERA della RSI: “La polizia sa che quello è un luogo sensibile, dove spesso viene chiamata. Sicuramente la polizia ha dovuto fare un numero di interventi più elevato rispetto ad altri locali notturni sul comparto cittadino”.

La RSI ha cercato anche i gestori del Blu Martini, passando da un cellulare che compare su una loro pagina social. Ha risposto Tito Bravo. L’ex re della movida luganese si occupa di eventi e, in reazione alle parole del Procuratore generale sostituto, ha sostanzialmente dichiarato che se qualcuno ha commesso errori è giusto che venga punito. Non è giusto però - secondo Tito Bravo - prendersela solo con le discoteche. Le risse interessano anche gli eventi sportivi, gli stadi e l’hockey o il carnevale, dice, sottolineando che se ci sono 150 interventi di polizia è perché i gestori chiamano per prevenire ed evitare queste situazioni. Ci sono 4 uomini di un’agenzia esterna che si occupano della sicurezza - sostiene - “e se c’è un sospetto chiamiamo”.

Karin Valenzano Rossi, da parte sua, ha però qualche appunto su questo. “Quello che constatiamo è che questo dialogo l’abbiamo con tutti i locali notturni e presso gli altri locali notturni non abbiamo avuto un incremento così importante di interventi per liti o problemi di disordini rispetto a questo locale”. Già dal 2018 si era iniziato a parlare in generale anche proprio di rispetto delle norme, piani di evacuazione, etc.

“L’obbiettivo era quello di aumentare la sensibilizzazione, la collaborazione, il dialogo con tutti i locali notturni (tra di loro e con la polizia), così da poter avere una miglior visibilità su quanto accade in modo tempestivo per evitare che si possano creare situazioni di tensione particolare - dice la municipale -. E questo mi sembra che funzioni bene. È chiaro che qui ci sono situazioni che oso definire ad alta tensione, che in altri locali non si riscontrano. Evidentemente il numero degli interventi della polizia per liti, anche con esiti molto gravi, sono abbastanza concentrate in questo comparto e in particolare legato a questo esercizio”.

La polizia monitora ma in definitiva aggiunge, la municipale, quello che accade all’interno dipende dalle strutture stesse. Valenzano tiene comunque a sottolineare che la movida è anche altro e nella maggioranza dei casi non crea problemi così gravi.
                

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