In Ticino oggi (martedì) si è aperto un processo che vede imputati 4 uomini per vicende di violenza; una serie di aggressioni a Lugano (alla discoteca Blu Martini) e poi, per uno di loro, anche l’ipotesi di assassinio per l’uccisione di un 50enne nel marzo 2024 a Chiasso. Si tratta di due inchieste che si intrecciano e che raccontano storie di aggressioni e di derive violente.
Le richieste di pena
E sempre oggi sono arrivate le richieste di pena: il procuratore generale sostituto, Moreno Capella, per i fatti del Blu Martini, ha proposto pene comprese fra quattro anni e quattro anni e dieci mesi di carcere. E così si chiude la prima giornata del processo. Per uno degli imputati, il 28enne, la condanna si farà ad ogni modo più pesante, includendo i fatti di Chiasso per i quali, domani mattina (mercoledì) parlerà il procuratore pubblico, Zaccaria Akbas. Il processo proseguirà poi con accusatori privati e difese. La sentenza è annunciata per giovedì.
Il programma radiofonico SEIDISERA della RSI ha seguito oggi la giornata processuale al Palazzo di Giustizia di Lugano. Gli imputati sono 4 uomini, chi più chi meno, tutti attorno alla trentina, uno di loro è un cittadino svizzero, gli altri sono stranieri ma cresciuti in Ticino, dove hanno legami e dove si vedono in futuro. Si conoscono tra loro da tempo. In comune hanno già delle condanne, sempre per lo stesso tipo di reati: risse, aggressioni, lesioni, droga, armi.
Il contesto in cui si sono sviluppati molti dei fatti descritti oggi in aula è quello delle uscite in discoteca. Serate innaffiate da alcol che poi, a un certo punto degenerano: spuntano coltelli, tirapugni. Per qualcuno c’è la droga, soprattutto cocaina. Ma è soprattutto la violenza a fare da collante. Come durante la serata al Blu Martini del gennaio 2023: il quartetto è accusato di aver picchiato un uomo in bagno. Il motivo? Non lo si è capito neppure oggi.
L’accusa di tentato omicidio al Blu Martini nel 2023
A due degli imputati la violenza è valsa un’accusa anche per tentato omicidio, per via dei colpi sferrati alla testa che hanno messo in pericolo la vita della vittima. Questo secondo atto d’accusa del procuratore generale sostituto che, durante la requisitoria, ha parlato di branco, di gang di strada. Ha anche parlato del luogo, il Blu Martini, definendolo come poco raccomandabile e fonte di molto lavoro per la polizia, intervenuta - ha detto - 148 volte in 5 anni, dal 2018 al 2023 (ben 62 volte per vie di fatto e 8 per aggressioni). Ha citato anche le condanne per tentato omicidio di due degli imputati, tornati oggi in aula sempre come imputati.
Procedimenti distinti riuniti in un unico processo
Quei nomi tornano regolarmente, ha sottolineato Capella, e questo vale per tutti, tra le righe delle sentenze penali. Ecco perché si sono uniti procedimenti distinti in un unico processo: per raccontare la situazione, usando le parole di Capella, il germe è sempre lo stesso (sottointeso: il germe della violenza).
L’omicidio a Chiasso nel 2024
Dopo un’altra di queste serate in discoteca, il primo marzo 2024 il 28enne somalo ha ucciso un cinquantenne a Chiasso e si è accanito poi sulla vittima - lo si è saputo oggi - con ben 18 coltellate. Ecco perché al banco dell’accusa oggi c’era anche un secondo procuratore pubblico: Zaccaria Akbas, un fatto questo più unico che raro. Assassinio è il reato di cui deve rispondere in via principale il 28enne, che è reo confesso da subito dopo i fatti. È stato stabilito che ha agito - citiamo - in uno stato di intossicazione acuta da cocaina. Una escalation di violenza di fronte al rifiuto di altra droga. “Non ero in me”, ha ripetuto più volte oggi l’imputato. “Non so cosa mi abbia preso”, ha detto.

Omicidio e aggressioni a processo
Il Quotidiano 15.04.2025, 19:00
RG 12.30 del 15.04.2025: Il servizio di Romina Lara sul processo per le aggressioni a Lugano e per l’omicidio a Chiasso
RSI Info 15.04.2025, 12:30
Contenuto audio
Omicidio a Chiasso
Telegiornale 01.03.2024, 20:00