Dal prossimo anno gli autori di violenza domestica e stalking potranno essere controllati attraverso un braccialetto elettronico. Questo l'obiettivo del Dipartimento delle istituzioni ticinese, che ha messo a punto il nuovo sistema di sorveglianza stabilito a livello federale. Il primo gennaio 2022, infatti, entrerà in vigore il nuovo articolo 28 c del codice civile svizzero. Articolo che prevede la possibilità (su richiesta della vittima), di impiegare un dispositivo elettronico per sorvegliare gli autori di violenze o minacce. I cantoni devono farsi trovare pronti. In Ticino, nelle prossime settimane, il messaggio governativo sul braccialetto sarà pronto per approdare in Gran Consiglio.
"Se l'esperienza in Canton Ticino c'è per l'ambito penale (come misura alternativa alla detenzione attraverso il braccialetto elettronico), nell'ambito civile il tutto è un po' meno immediato, è un po' meno scontato, proprio perché la vittima può postulare la richiesta di monitorare l'autore o l'autrice di violenze attraverso il braccialetto elettronico chiedendolo a un giudice civile, quindi davanti al pretore distrettuale. Questa è una procedura voluta a livello federale, quindi un po' più complessa, ma che deve tutelare gli interessi e i diritti di tutti: della vittima evidentemente, ma anche dell'autore", spiega Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni.
CSI 18.00 del 12.10.21 Il servizio di Camilla Luzzani
RSI Info 12.10.2021, 20:11
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Una procedura che, secondo Gobbi, non dovrà essere seguita in caso di gravi minacce: "Non è una procedura pensata per le minacce immediate. Quando c'è una minaccia immediata, l'unica risposta deve essere quella di chiamare il 117, il numero d'urgenza della polizia cantonale".
Difficile per il momento stimare i costi che deriveranno dalla messa in atto di questa misura. Inizialmente il Ticino si doterà di 5 braccialetti, poi monitorando le richieste che arriveranno alle diverse Preture si potranno adattare i numeri. Il noleggio annuale di un braccialetto costa intorno ai 5'500 franchi. Il braccialetto funziona con la tecnologia GPS ed è identico a quello usato in ambito penale.
"L'importante è poter tracciare i movimenti della persona oggetto di questa misura. Non sarà come vediamo nei telefilm americani, un controllo 24 ore su 24, con intervento diretto da parte delle forze dell'ordine, proprio perché è una misura di carattere civile e quindi starà poi al pretore valutare se la persona ha violato troppo le misure imposte, quindi per esempio se non ha rispettato la distanza o è entrata in alcuni perimetri, e poi adottare ulteriori misure", dice Gobbi.
Si tratta insomma di una sorveglianza passiva e non attiva. Le valutazioni su eventuali infrazioni verranno fatte a posteriori. L'effetto principale è quindi quello di fungere da deterrente, perché la consapevolezza di essere sorvegliati 24 ore su 24 potrebbe evitare un'escalation di azioni più gravi.
"Effetto deterrente ma non ci si fermerà qui, perché, discutendone anche con la consigliera federale Karin Keller-Sutter, uno degli obiettivi cui tendere è quello di essere più digitali possibili anche in questo tipo di misure, quindi con un controllo 24 ore su 24, con la possibilità di intervenire subito, qualora vi fossero palesi violazioni. Questo però deve essere affrontato con misure che devono essere coordinate tra cantoni. Per questo faremo anche viaggi di studio, uno ad esempio anche in gennaio, in Spagna, proprio per capire come è stato implementato questo sistema anche lì", sottolinea il leghista.