Ticino e Grigioni

Febbre del Nilo, confermata la presenza in Ticino

L’agente patogeno, sottolinea il DSS, è stato rilevato dall’Istituto di microbiologia della SUPSI in alcune zanzare – Medici sensibilizzati

  • 30 agosto 2022, 11:19
  • 20 novembre, 15:10
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La zanzara comune è il vettore principale, ma anche la tigre può diventarlo

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Di: ludoC 

L’istituto di microbiologia della SUPSI ha rilevato il virus della febbre del Nilo occidentale (West Nile virus, WNV) in alcune zanzare in Ticino, sia nel Sottoceneri sia nel Sopraceneri. Lo comunica il Dipartimento della sanità e della socialità, confermando così la notizia anticipata ieri da RSINews.

È la prima volta che l’agente patogeno viene riscontrato sul territorio cantonale; le autorità cantonali sottolineano che non sono noti casi di persone coinvolte ma l’Ufficio del medico cantonale ha tuttavia sensibilizzato i medici sui sintomi che potrebbe causare.

“Nelle persone, la maggior parte delle infezioni da WNV (circa 80%) ha un decorso asintomatico – si legge in un comunicato –. Nel 20% circa i sintomi sono essenzialmente di tipo influenzale. Complicazioni gravi o letali si possono avere con il coinvolgimento del sistema nervoso: encefaliti e meningiti, che insorgono in meno dell'1% delle persone infette e colpiscono con maggior frequenza gli anziani e i pazienti immunodepressi”.

Da dove arriva

Il virus arriva tramite uccelli migratori e può essere trasmesso ad altri volatili da alcune specie di zanzare: principalmente dalla zanzara comune (culex pipiens), ma anche la tigre può fungere da vettore ma non viene considerata quello principale. Il virus, spiegano le autorità cantonali, colpisce gli uccelli e solo saltuariamente può colpire l’uomo o il cavallo, che sono considerati ospiti terminali. Significa che da questo momento in poi il WNV non può essere trasmesso, né alla zanzara, né ad altri esseri umani o animali.

Trattamenti contro la zanzara

I trattamenti contro la zanzara tigre in ambito urbano colpiscono anche quella comune. La misura preventiva più efficace è quella di “evitare la puntura della zanzara, per esempio applicando dei repellenti all’imbrunire e indossando indumenti lunghi di colore chiaro, specialmente per le persone potenzialmente a rischio (immunodepressi o anziani)”.

Analisi stagionali

La scoperta dell’istituto della SUPSI è stata resa possibile poiché la ricorrenza stagionale di alcuni virus trasmessi da animali come zanzare o zecche, per esempio ZIKA, Dengue, Chikungunya e virus della Febbre del Nilo occidentale o West Nile virus, WNV, ha da tempo portato anche in Ticino a prestare particolare attenzione al fenomeno. L’Istituto di microbiologia della SUPSI ricorda il comunicato odierno, “su delega del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), che sostiene il progetto, garantisce un monitoraggio per sorvegliare la presenza di questi virus nelle zanzare. Questa attività è finanziata anche dall’Ufficio federale per la protezione della popolazione ed è portata avanti in stretta collaborazione con il Laboratorio di Biosicurezza di Spiez.”

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