Volantini, cartelloni, online: negli scorsi giorni molti occhi sono caduti su - per citarne alcuni - gioielli, orologi, argenteria, borse e automobili che mercoledì a Lugano saranno venduti all’asta dell’Istituto prestiti su pegno. Ma da dove arriva tutta questa merce? In oltre la metà dei casi, ci spiegano dall’istituto, si tratta di oggetti che sono stati dati in pegno, quindi affidati in cambio di un prestito. Un prestito che non sono poi stati in grado di rimborsare. “Dopo una diffida, avviene allora la vendita all’asta”.
Si tratta di circa il 5% degli oggetti impegnati, che il proprietario non ha riscattato. Vanno all’asta e poi se saranno venduti, una volta recuperati prestito, costi e interessi, l’eccedenza viene versata al debitore, chi quell’oggetto l’aveva impegnato.
I pezzi più pregiati a questo giro hanno però un’altra provenienza. Si tratta infatti di automobili, borse, quadri e dipinti che sono anche dell’Ufficio fallimenti. “E collaboriamo pure con il Ministero pubblico ed eventualmente con le polizie comunali”. In questi casi la vendita servirà allo Stato, ad esempio per ripagare i debiti del precedente proprietario.
Per questioni di riservatezza e sicurezza il nostro interlocutore, che ha un’esperienza ventennale nel settore, preferisce l’anonimato, così come le diverse persone che incontriamo all’apertura. La maggior parte di loro non è nuova ed è venuta per vedere gli oggetti dal vivo. “È un’asta paragonabile a quelle dell’Ufficio fallimenti, quindi non c’è garanzia: è importante che la persona controlli e veda l’oggetto”.
Ma come si definisce il prezzo di partenza? “Deve essere una base d’asta appetibile, quindi un valore leggermente inferiore, perché ci sono sia commercianti che privati”. Un prezzo attrattivo e relativamente abbordabile, dunque, per chi è interessato a quell’oggetto e anche per chi ne fa un calcolo più economico. Certi beni di lusso diventano infatti quasi un bene rifugio: “Vengono comprati e usati pochissimo, è una forma di investimento che negli ultimi anni sta andando sempre di più”.
Ma si tratta comunque di un’asta, si possono fare tutte le valutazioni possibili, ma alla fine vincerà il miglior offerente.