Ticino e Grigioni

Il lago di Vogorno si svuota e i pesci piangono

Tiziano Putelli dell'Ufficio Caccia e Pesca avverte: "Alla fine del prosciugamento del bacino artificiale non rimarrà nulla della fauna ittica"

  • 13 gennaio 2022, 06:38
  • 24 agosto 2023, 10:48

Le dichiarazioni di Tiziano Putelli

RSI Info 12.01.2022, 16:58

  • Ti-Press
Di: FD

Lo svuotamento del lago di Vogorno in Verzasca, per permettere i lavori di revisione della diga, ha attirato molte persone durante le vacanze natalizie. I curiosi possono tuttora ammirare la vecchia strada della valle e le altre tracce della presenza dell'uomo, che per anni sono rimaste sommerse dalle acque. Il turismo è stato positivo anche grazie alle temperature miti, come successo nel Locarnese.

Turismo in bassa stagione

Il Quotidiano 09.01.2022, 20:00

Le belle notizie, specie se pensiamo ai pesci, sembrano però finire qui. È Tiziano Putelli, capo ufficio di Caccia e Pesca, a spiegare cosa accadrà durante la seconda fase della vuotatura, al via il 24 gennaio: "In termini crudi, della fauna ittica, non rimarrà nulla a fine vuotatura. Non escludo che in una piccola pozza, dove magari c’è un piccolo ruscellamento laterale, rimanga qualche pesce, ma in termini generali il popolamento ittico viene perso. Sarebbe un’utopia pensare che tutti i pesci passati dalle acque turbinate siano sopravvissuti".

Nulla da fare, quindi, per salvare le trote fario o iridee, i persici e i cavedani che popolano questo bacino: "È un lago molto grande, stiamo parlando di un bacino lungo oltre 5 km. Qualche anno fa avevamo fatto delle operazioni con delle reti in qualche laghetto alpino, ma lo sforzo in relazione a quello che si cattura è sproporzionato. A Vogorno, non abbiamo neanche sufficienti reti per pescare in modo intensivo".

In termini numerici, non è tuttavia possibili quantificare la perdita: “Non sappiamo quanti pesci ci fossero. L’unico sistema che abbiamo di censimento dei pesci è attraverso la pesca elettrica, però a una certa profondità non c’è abbastanza conducibilità e non siamo in grado di prendere i pesci".

Per evitare una moria massiccia, dal mese di ottobre al 19 dicembre era stata prevista una pesca eccezionale per i possessori della patente D1: questi hanno beneficiato di catture illimitate e senza misure minime (ma da registrare regolarmente).

Ma è ancora presto per capire se l'operazione abbia portato benefici: "Abbiamo dato la possibilità ai pescatori di prelevare il numero maggiore di pesci, consapevoli che dopo l’operazione li avremmo persi. I libretti di pesca li stiamo però ricevendo solo in questi giorni. Entro il 15 vanno infatti ritornati. Inizieremo la registrazione da marzo, sono circa 10'000. Solo a inizio-metà estate avremo un riscontro dei dati".

Tra qualche mese, non appena la Verzasca SA comunicherà di aver terminato i lavori, inizierà la fase di ripopolamento con pesci di piccola taglia e di pronta cattura, ma per far tornare la popolazione ittica al livello precedente, serviranno anni: "Ci sono già pesci pronti per essere immersi nel bacino, ma prima di ritrovare l’equilibrio che c’era in partenza servirà un po’ di tempo. Possiamo trattarlo come moria di pesci per inquinamento, quindi la direttiva federale stima 4-5 anni per un ritorno a una situazione simile a quella precedente".

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