Con l’arrivo del bel tempo, la squadra di sgombero del Centro Manutenzione Alpino ha affrontato venerdì il tratto più pericoloso verso il Passo della Novena. Iniziati il 29 aprile, i lavori di rimozione della neve continuano con determinazione nonostante il clima incerto e il rischio di valanghe.
La neve quest’anno è particolarmente insidiosa perché “friabile”, spiega Igor Comisetti, collaboratore del Centro Manutenzione Alpino: “Ma stiamo avanzando”. Insieme a lui, altri quattro operatori equipaggiati con macchinari pesanti lavorano senza sosta fino a raggiungere i 2’478 metri del passo.
Lo scorso inverno non ha risparmiato la regione. “Secondo le misurazioni dello SLF di Davos (l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe, ndr), la quantità di neve è il 170% sopra la media degli anni precedenti”, riferisce Claudio Giudici, capo del team di apertura del Passo della Novena.
Le condizioni meteorologiche sono un fattore critico e influenzano tempi e modalità di intervento. “La tracciatura GPS è fondamentale per procedere, senza di essa saremmo persi. Puntiamo a riaprire la strada in tempo per il Tour de Suisse del 14 giugno, sperando in un clima favorevole”, aggiunge Giudici. Nelle giornate soleggiate, il lavoro deve essere eseguito con la massima cautela; specialmente quando si scioglie lo strato superficiale della neve creatosi durante il gelo notturno, lasciando scoperto uno strato bagnato, e aumenta il rischio di valanghe”.
Oltre allo sgombero, sono previsti ulteriori interventi per la sicurezza della zona, inclusi brillamenti controllati degli ultimi blocchi di neve instabile e la pulizia della carreggiata.