Riguardo il tema dell’infertilità e dei metodi che è possibile seguire per avere dei figli, giovedì mattina il Consiglio federale ha presentato le modifiche di legge necessarie per permettere in futuro la donazione di ovuli. Oggi, infatti, in Svizzera si può solo ricorrere alla donazione di sperma quando l’uomo è sterile. Quando ad essere sterile è la donna, spesso alle coppie non resta che rivolgersi a centri di fecondazione all’estero. E - secondo l’esperienza di Monica Trabalza, responsabile del gruppo di auto-aiuto per la procreazione medicalmente assistita - quando questa è l’unica possibilità per avere un bambino, circa la metà delle coppie ricorrono alla donazione dell’ovulo all’estero. I Paesi dove si recano - spiega in un’intervista alla RSI - sono la Spagna (al primo posto), seguita dai Paesi Bassi e per ultima, dalla Grecia.
Trabalza da tempo consiglia e segue le coppie nel loro percorso. Ha scritto anche la sua tesi di diploma proprio su questo tema. Ma cosa implica, per una coppia, recarsi all’estero per la donazione di ovuli e quali sono i problemi che si presentano? Innanzitutto, spiega Trabalza, vi sono i costi da affrontare. Si parte da 8’000 euro, fino ad arrivare anche a 13’000. In più occorre aggiungere tutte le spese dovute agli spostamenti, quella dell’aereo principalmente, perché ci sono anche tempistiche molto ristrette. “Quando la clinica chiama, tu devi essere lì”, sottolinea. Bisogna poi considerare i costi per l’alloggio, quindi gli alberghi: si parla di due-tre giorni per arrivare anche a una settimana, in base a come vanno i trattamenti.
Il percorso è anche fonte di stress, per questo è importante essere seguiti. “Soprattutto la Spagna ha psicoterapeuti all’interno delle cliniche”, dice Trabalza, che mette l’accento sull’importanza dell’aiuto che le coppie devono trovare anche quando rientrano a casa. “Tante volte possono arrivare ansie e depressioni post-partum, perché non sono state affrontate in maniera corretta le preparazioni prima di una ovodonazione... E anche perché si idealizza, si immagina il proprio bambino come in qualsiasi gravidanza... ma poi il bambino nasce e questo sogno magari viene infranto, perché non si riesce a trovare nessuna somiglianza con te, soprattutto con te mamma”.
Dietro le donazione di ovociti ruotano interessi economici molto importanti e “tante volte si vedono anche sconti e campagne pubblicitarie, ogni tanto raccapriccianti”, deplora Monica Trabalza.
È anche importante ricordare che in Svizzera il bambino nato nel caso della donazione di sperma ha il diritto di conoscere il donatore ma, nel caso di un bimbo nato dopo una donazione dell’ovulo all’estero, “il diritto di conoscere la donatrice attualmente non esiste in Spagna, Grecia e Paesi Bassi. C’è l’anonimato”, conclude Trabalza.