La decisione delle autorità cantonali d’intervenire sulla viabilità del Piano di Magadino, sostituendo alcune rotatorie con impianti semaforici ha suscitato qualche perplessità, anche in virtù del fatto che l’investimento previsto è di 3,3 milioni di franchi.
Lo scrive mercoledì La Regione Ticino, segnalando in primis lo stupore espresso dal TCS ticinese tramite il suo portavoce, Renato Gazzola, il quale ricorda che “in un recente passato si sono spesi milioni per costruirle e ora (…) ci viene detto che non rispondono più allo scopo”. Gli fa eco Cleto Ferrari, consigliere comunale di Gambarogno, per il quale mettere semafori al posto delle rotonde sarebbe “un’altra forzatura nei confronti della mobilità privata”.
Il Dipartimento del territorio difende questa scelta. L’ingegnere Patrick Rivaroli ha spiegato al giornale che “il contesto in cui si trova questo asse stradale è profondamente cambiato” e le rotatorie, a causa del maggiore volume di traffico proveniente dalle vie laterali, non rendono più molto scorrevole il traffico.
EnCa