La decisione Nazionale, dopo quella degli Stati, di ritenere conforme al diritto federale il divieto ticinese di indossare il burqa non fa l’unanimità.
Giorgio Ghiringhelli, promotore dell’iniziativa che ha portato i ticinesi al voto sul velo si dice soddisfatto, in particolare per la decisione del Governo ticinese di voler applicare alla lettera il divieto, senza prevedere eccezioni per i turisti.
“Anche in Francia non sono previste deroghe, non vedo perché dobbiamo farle a sud delle Alpi”, ha commentato a caldo da Berna il rappresentante del Guastafeste, che in merito ha aggiunto: “Se il Consiglio di Stato ha deciso di non prevedere delle scappatoie fa bene, poiché non fa altro che rispettare la decisione della maggioranza dei ticinesi”.
La scelta di non consentire eccezioni ai turisti, però, non accontenta tutti poiché i boutique di lusso e d’alta moda, così come grandi centri commerciali, rischiano di perdere un’importante clientela, quella mediorientale. Preoccupazione, in tal senso, è stata espressa oggi da Giorgia Tarchini, del Fox Town, e da Marco Borradori, sindaco di Lugano.
CSI/bin
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