Quattro anni e otto mesi di carcere (senza espulsione dalla Svizzera) per l’amministratore della M&A. Tre anni (22 mesi dei quali sospesi) per il dipendente della società luganese che, attraverso una serie di investimenti immobiliari, generò un buco di circa 25 milioni di euro.
È la sentenza emessa dalla Corte delle Assise Criminali, presieduta dalla giudice Francesca Verda-Chiocchetti. Il verdetto ha ridimensionato le richieste della procuratrice Chiara Borelli, che aveva domandato sei anni e mezzo (più l’espulsione dalla Svizzera per sette anni) e, rispettivamente, cinque anni e cinque mesi.
La Corte ha confermato la ripetuta appropriazione indebita legata alla perdita dei 25 milioni. Entrambi gli imputati, difesi da Elio Brunetti e Michela Pedroli, sono stati però prosciolti dall’accusa di ripetuta truffa per mestiere. L’imputato principale è stato assolto anche dall’ipotesi di riciclaggio.
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A processo per un buco milionario
Il Quotidiano 06.04.2022, 21:00