Ticino e Grigioni

Una voragine da 24 milioni di euro

Processo all'ex amministratore della M&A di Lugano accusato anche di una truffa Covid e di riciclaggio

  • 6 aprile 2022, 22:14
  • 20 novembre 2024, 18:19
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A processo per un buco milionario

Il Quotidiano 06.04.2022, 21:00

Di: QUOT 

Era l’11 marzo del 2012 quando il popolo svizzero approvò l’iniziativa Weber, che chiedeva di limitare la costruzione di case secondarie. Per molti, una grande vittoria. Per chi investiva nel settore, un duro colpo. Fu allora che la M&A di Lugano iniziò ad avere problemi.

La società finanziava i suoi progetti emettendo obbligazioni. Poi, con la vendita delle proprietà edificate, rimborsava investitori e prestiti ipotecari. Ma il sistema, come detto, a quel punto si inceppò. La tesoreria necessaria cominciò a venire meno. “O saltavo, o andavo avanti” – ha spiegato oggi l’amministratore della M&A, comparso alla sbarra assieme a un dipendente. E anziché fermarsi, lui continuò. Con nuove obbligazioni e altri sistemi tentò invano di tamponare le falle, utilizzando il denaro sia per coprire le spese societarie, sia per saldare i debiti obbligazionari. Insomma il classico “buco tappa buco”, che tra il 2014 e il 2019 arrivò a generare una voragine di circa 24 milioni di euro. Oltre una ventina i clienti (svizzeri e italiani) rimasti senza un soldo.

Anche se – ha ricordato il 68enne italiano, difeso da Elio Brunetti – nel calcolo del danno occorrerà tenere conto del valore degli immobili realizzati. “Perché malversare anziché arrendersi?” gli ha chiesto più volte la presidente della Corte, Francesca Verda Chiocchetti. “Tirai troppo la corda” – ha ammesso l’amministratore. L’uomo, in carcere dal settembre del 2020, è sostanzialmente reo confesso. Così come il suo ex consulente interno, tornato da tempo a piede libero:

“La vita mi ha dato molto, ora ho perso tutto – ha dichiarato stamane l’imputato principale. Oggi mi sento un uomo distrutto, fallito. So di avere commesso un errore spaventoso, e sto cercando di fare autocritica.”

Il 68enne deve rispondere anche di una truffa Covid da 91mila franchi, compiuta nell’aprile del 2020, di riciclaggio (per il “candeggio” di fondi legati al cosiddetto “caso Adria”) e delle pesanti minacce rivolte alla ex moglie. Il processo riprenderà domani.

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