Ticino e Grigioni

"Ma non chiamatele baby-gang"

Dalla rissa di Tesserete a quella di Bellinzona: la violenza giovanile torna sotto i riflettori. La polizia: "Fatti spesso scatenati da motivi banali"

  • 23 luglio 2020, 16:33
  • 22 novembre, 18:54
01:10

Bande giovanili: "Uniti si sentono più forti e più grandi"

RSI/Paolo Ascierto - Nicola L\u00fc\u00f6nd - Alberto Dagnino 23.07.2020, 16:32

Di: Paolo Ascierto- Nicola Lüönd - Alberto Dagnino 

"Per esempio a carnevale. Mi ricordo di gruppi di Bellinzona o di Locarno che urlavano '6600 sono i più forti', '6500' o cose così. Quindi sì: la rivalità tra gruppi l’ho vista".

Abbiamo raccolto testimonianze di giovani che conoscono persone finite dietro le sbarre per rissa. Ci aiutano a entrare in angoli grigi nel mondo giovanile ticinese, nel quale si notano ragazzini che si atteggiano a baby-gang.

Influenzati dalla musica trap e dai social network, inscenano rivalità territoriali e si sfidano con i codici di avviamento postali. Atteggiamenti che preoccupano alla luce di recenti fatti di cronaca con implicati dei minori: dalla maxirissa di Pregassona – una ventina i denunciati – al pestaggio del bar Viale di Bellinzona, senza dimenticare l’intervento di polizia per evitare scontri a Tesserete.

"Parlerei di tema e non di fenomeno. Un tema – spiega Marco Mombelli, capitano della polizia cantonale - legato alla violenza giovanile, più che a una cosiddetta baby-gang".

11:07

CSI 18.00 del 23.07.2020 Il fenomeno della violenza giovanile

RSI Info 23.07.2020, 20:49

  • tipress
06:46

Riflettori sulle babygang

Il Quotidiano 23.07.2020, 21:30

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