Meno concorrenza di ditte estere nei cantieri ticinesi. E' la fotografia di un 2021 ancora pandemico (ma senza lockdown) scattata dall'Associazione interprofessionale di controllo (AIC), l'organismo che vigila sul rispetto delle regole e contro il lavoro nero nei settori dell'edilizia e dell'artigianato. Un organismo che effettua anche ispezioni sul terreno, interrogando le ditte estere attraverso 7 ispettori, il cui lavoro è figlio delle misure d'accompagnamento in vigore con gli accordi bilaterali.
Meno concorrenza vuol dire meno notifiche registrate, perché le aziende, online, devono annunciarsi e dopo 8 giorni possono varcare la frontiera. In tal senso le imprese che si sono annunciate sono state oltre 2'000: 1'737 quelle controllate sui cantieri. Poco più di 200 quelle trovate senza carte in regola. Tra le infrazioni più gravi quelle legate agli orari di lavoro. "Sono state scoperte situazioni molto gravi e che sono sfociate in sanzioni altrettanto pesanti: lavoratori esteri pagati in nero, operai assunti con contratti a tempo parziale, (al 50% mentre lavoravano ben oltre il 100%, ma con una retribuzione della metà rispetto ai salari minimi dettati dai contratti collettivi di forza obbligatoria) o ai lavoratori attivi nonostante risultassero infortunati al 100%. Insomma, i controlli servono a far emergere abusi e scorrettezze", si legge nel comunicato dell'AIC.
L'anno scorso, nel complesso, è diminuito il numero di notifiche, anche a causa della pandemia e delle difficoltà di approvvigionamento di materiale.E ciò ha fatto sì che non pochi artigiani italiani abbiano lavorato nel proprio Paese, viste le nuove opportunità lì e senza dover sottostare alle disposizioni burocratiche svizzere. Ma il calo di distaccati è compensato dai permessi di corta durata, di 90 giorni.
I controlli sui cantieri nel 2021
SEIDISERA 20.05.2022, 20:31
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Le infrazioni sui cantieri
Il Quotidiano 20.05.2022, 21:00