Per chi deve comprare metalli o prodotti siderurgici per costruire casa, realizzare una passerella, gettare un ponte, montare una tettoia, posare una grondaia, ricoprire uno stabile in lamiera eccetera, il periodo è molto complicato. I prezzi continuano a salire e i tempi di consegna si fanno sempre più lunghi. Ogni acquisto diventa sempre più difficile. E non solo per i clienti finali. Tanto che, a dover rispettare le condizioni delle offerte (anche recentissime), molte aziende e imprese rischiano di non riuscire a stare nei tempi e di lavorare in perdita. Una situazione che fa soffrire tutti. O quasi. Perché a qualcuno l'esplosione dei prezzi giova. In particolare, come spiegato alla RSI dalla giornalista del "Sole24ore" Sissi Bellomo, alle grandi società che fanno commercio di materie prime.
Acciaio, prezzi alle stelle
Il Quotidiano 29.04.2022, 21:00
A non figurare tra i vincitori dell'equazione c'è la stragrande maggioranza dei privati confrontati con prezzi in costante ascesa. Ma anche le ditte attive nel settore chiamate a gestire anche le difficoltà nelle forniture e l'aumento dei costi di trasporto. La situazione è d'emergenza, come confermato alla RSI da Piergiorgio Rossi, che è stato presidente di AM Suisse Ticino per 21 anni, e da Fabio Cameroni che recentemente ha preso il suo posto. A ogni aggiornamento i costi delle forniture (dai profili in alluminio alla ferramenta) aumentano di vari punti percentuali: il 9,5% qui, il 12% là, il 5%, il 14%. Il prezzo dell'acciaio nel giro di un anno è raddoppiato.
In tale contesto l'unica soluzione, anche per chi si trova a metà della catena, è ritoccare i prezzi per non finire in perdita. Da parte dei committenti pubblici, conferma Piergiorgio Rossi nella sua qualità di direttore delle Officine Ghidoni, c'è disponibilità a rivedere i preventivi tenendo conto dell'evoluzione dei prezzi. Più difficile affrontare il discorso con i privati che potrebbero vedersi aumentare del 10-20% la fattura per la costruzione della casa.
"Situazione straordinaria"
"È chiaro che l'ente pubblico, in un modo o nell'altro, dovrà sostenere questa situazione" sottolinea l'ex presidente dell'associazione di categoria che ipotizza aiuti statali come durante la pandemia. Una richiesta che entro breve AM Suisse Ticino intende sottoporre al Cantone. "Io auspico un incontro il più presto possibile - afferma Fabio Cameroni -. Tutto per dimostrare che questa situazione non è una speculazione fatta dalle aziende dei settori, ma è proprio una situazione straordinaria che è al di sopra e al di fuori della nostra volontà".
Ognuno ha tendenza ad affermare che l'evoluzione dei prezzi sia legata a una qualche speculazione da parte di chi lo precede nella catena. Un passo alla volta si potrebbe risalire fino alla società mineraria. Ma probabilmente nell'attuale caso dei metalli la situazione è un po' più complessa.
"Purtroppo è un problema che riguarda tutto il mondo e in modo particolare l'Europa, ed è un problema che non è assolutamente nato con la guerra in Ucraina - spiega la giornalista esperta di materie prime Sissi Bellomo -. Non dimentichiamoci che veniamo fuori da due anni di pandemia. Il Covid-19 è un problema non ancora superato, in particolare in Cina, dove sono tornati a fare dei grandi lockdown che stanno paralizzando le aree più produttive del Paese. Su tutto ciò si è innestata l'invasione dell'Ucraina. La Russia è oggetto di sanzioni durissime. Ahimè, la Russia è uno Stato da cui dipendiamo tutti moltissimo, non solo per le forniture di gas, ma anche per il petrolio, i prodotti agricoli, i metalli. Inoltre ci sono stati rincari dell'energia veramente estremi e ovviamente alzano i costi produttivi anche di altre materie prime".
"La speculazione finanziaria non è il problema numero uno"
Qualcuno in questo contesto di sicuro però sta guadagnando. "La speculazione finanziaria, in questo momento, non è il problema numero uno. Ci sono altri tipi di speculazione, fenomeni di accaparramento, fenomeni magari di limitazione delle forniture. Però il tutto su uno sfondo di problemi seri, veri, concreti in cui poco c'entrano gli hedge fund o altri soggetti misteriosi. Ecco, in tutto questo effettivamente fanno molto profitto le grandi società del trading, quelle che hanno sede in Svizzera e che operano con qualsiasi clima sui mercati, guadagnando parecchio da queste situazioni e che stanno andando a gonfie vele: le varie Glencore, Trafigura... Però anche lì stiamo parlando di attività comunque legittime: in una situazione di impazzimento riescono a fare grande profitto".