Una novità che ha avuto vita breve. Come la sosta. La tariffa minima di 2 franchi per parcheggiare, anche solo per pochi minuti, in alcune zone del centro di Bellinzona ha sollevato con la nuova ordinanza municipale un polverone, in particolare tra i commercianti. Lo conferma a SEIDISERA Claudia Pagliari, presidente della società dei commercianti: “Credo che una decisione del genere sia veramente assurda in un periodo già così difficile per noi. Questo sicuramente non ci aiuta. È vero che così si promuovono gli autobus, però chi viene per sue ragioni, anche solo a ritirare un pacco in un negozio, non può pagare per pochi minuti di posteggio quanto per un’ora”.
Le lamentele non si sono fatte attendere e il Municipio ha rapidamente corretto il tiro, ma solo sui 2 franchi. “In realtà la tariffa minima c’era prima e tariffa minima rimane. - precisa il capodicastero Finanze Fabio Käppeli - Ma si voleva anche che rimanesse di un franco, nelle zone più centrali l’equivalente di mezz’ora di sosta. In realtà il Municipio non ha mai voluto aumentarla da un franco ad altri importi”.
La tariffa minima rimane ed è un aspetto abbastanza particolare, perché Bellinzona è l’unico tra i principali centri del Ticino ad adottarla. Lugano, ad esempio, ha fatto un’altra scelta, come spiega la municipale Karin Valenzano Rossi. “In effetti a Lugano - dice la responsabile del Dicastero Sicurezza e Spazi urbani - si paga unicamente per il tempo di parcheggio. Quindi anche 10, 20 o 30 centesimi per una sosta molto breve. L’introduzione è avvenuta anni fa ed è stata immediatamente calibrata così”.
Un unicum, quello della capitale, di cui qualcuno avrebbe anche fatto a meno. “Non capisco - osserva Pagliari - perché Bellinzona debba essere la prima proprio in questo campo. Potremmo essere i primi in altre cose, però vorrei dare la possibilità anche ai clienti di venire per un quarto d’ora e non vedo perché debbano pagare di più”.
A livello internazionale ci sono tuttavia politiche che vanno nella direzione esattamente opposta, con città sempre più off limits per le auto. Gli esempi più noti sono Londra o Stoccolma, che hanno introdotto le cosiddette tasse di traffico congestionato per tutti i veicoli che entrano o che escono dalle città. In Svizzera ci si sta pensando nei grandi centri urbani. In Ticino si è generalmente piuttosto cauti su queste tematiche. Una maggiore incisività è sollecitata anche dall’Associazione Traffico e Ambiente: “Nei centri bisogna evitare di andarci in automobile - dice il presidente di ATA Ticino Bruno Storni - perciò abbiamo investito molto nel trasporto pubblico. È chiaro che nei centri moderni il costo del posteggio è cresciuto proprio per promuovere queste politiche. In Ticino, purtroppo si possono ancora costruire autosili in centro e sappiamo che le città ticinesi li usano per far cassetta”.
SEIDISERA del 30.03.25, il servizio di Marcello Ierace