Per comprare una bici, un armadio o un frigorifero bisogna ormai armarsi di pazienza e prepararsi a pagare un prezzo più alto. Sono le conseguenze dell'ammanco di materie prime, dai metalli rari, necessari per la produzione di microprocessori, al legno, passando per plastica e acciaio. Una carenza che a cascata si ripercuote su tutta la catena produttiva, fino ai prodotti finali.
Le conseguenze si fanno sentire anche in Ticino, dove per i negozi di biciclette, molto richieste durante la pandemia, è difficile rifornirsi di nuove due ruote ma anche di pezzi di ricambio. Nei prossimi mesi bisogna quindi prepararsi a un aumento dei prezzi di almeno il 10%.
Anche il settore della costruzione è stato pesantemente toccato, in particolare dalla carenza di metallo e legname. Se fino a dicembre 2020 il materiale era reperibile in una settimana, nel periodo più critico i tempi di attesa sono arrivati anche a 18 settimane. Ora i tempi stanno tornando alla normalità, ma i prezzi sono aumentati dal 20% al 70%. E nel frattempo c’è chi è dovuto entrare nella sua casa nuova senza cucina o parquet.
Problemi logistici
Alla mancanza di materie prime si sono aggiunti anche i problemi nella catena di distribuzione, in particolare nel trasporto marittimo, con i porti in tutto il mondo che faticano a riprendere il lavoro ai ritmi precedenti alla pandemia.
RG 12.30 del 14.10.2021 La corrispondenza di Andrea Vosti
RSI Info 14.10.2021, 14:46
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Per fare fronte a questo problema, il presidente statunitense Joe Biden ha deciso l'apertura 24 ore su 24 dei due principali porti degli Stati Uniti.
In Italia si rischia inoltre un blocco dei porti venerdì contro l’obbligo del Green Pass.
L'edizione di Modem del 14 ottobre
Penuria negli scaffali
Modem 14.10.2021, 08:20
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