Ticino e Grigioni

Nomine “politiche” dei magistrati, il monito degli ex procuratori

Dieci personalità già attive nella Procura ticinese hanno inviato una lettera al Gran Consiglio, chiedendo che l’elezione avvenga unicamente in base a criteri di idoneità

  • 7 marzo, 12:32
  • 7 marzo, 22:00

Radiogiornale del 12.30 del 07.03.2024: il servizio di John Robbiani

RSI Ticino e Grigioni 07.03.2024, 11:40

  • Tipress
Di: RG-John Robbiani/RSI Info

Il processo di nomina dei procuratori pubblici continua a suscitare discussioni in Ticino. Lunedì il Gran Consiglio dovrà nominare due magistrati in sostituzione degli uscenti Marisa Alfier e Pamela Pedretti e ora dieci ex procuratori pubblici hanno deciso di scrivere alla presidente del Parlamento cantonale, Nadia Ghisolfi, esprimendo preoccupazione.

“Ci permettiamo di sottoporre all’attenzione dei membri del Gran Consiglio l’espressione della nostra più viva preoccupazione riguardo ai criteri di selezione dei candidati alla funzione di procuratore pubblico”, si legge nella missiva – che RSI ha potuto visionare – firmata da Maria Galliani anche a nome di: Bruno Balestra (ex procuratore generale, ndr.), Paolo Bernasconi, Fabrizio Eggenschwiler, Arturo Garzoni, Luca Maghetti, Luigi Mattei, Fulvio Pelli, Pietro Simona ed Emanuele Stauffer.

“(…) per affrontare efficacemente gli oneri che questa carica comporta, è indispensabile, fra le altre qualità, godere di una adeguata e specifica prolungata esperienza, idealmente maturata sia negli Uffici giudiziari che nella libera professione”, si legge ancora nella lettera, che sottolinea come la mole di lavoro alla quale un magistrato è sottoposto può essere sopportata e gestita “con efficienza solamente da parte di giuristi già particolarmente forgiati”. In sintesi: per fare bene il procuratore pubblico, sostengono i firmatari, servono parecchi anni di esperienza in questo settore.

Nella lettera non si fanno nomi, ma è chiaro che questa lettera si inserisce nelle discussioni causate dalla proposta (avallata dalla Commissione Giustizia del Gran Consiglio) di nomina di Luca Losa - di area socialista - e Alvaro Camponovo - proposto dalla Lega. Soprattutto la proposta di quest’ultimo candidato ha fatto discutere visto che ha un’esperienza professionale (due anni come segretario giudiziario) più corta rispetto agli altri candidati che si erano fatti avanti. Alcuni anche appartenenti alla stessa area politica.

“Pertanto, mossi soltanto dalla preoccupazione del grave rischio di ulteriore deterioramento dell’efficienza del pubblico ministero del nostro Cantone, confidiamo che le scelte da parte del Gran Consiglio siano ispirate esclusivamente da criteri di idoneità personale, competenza ed esperienza professionale”, scrivono gli ex magistrati.

“Abbiamo anche accenni - continua la lettera - dell’effetto pesantemente frustrante e demotivante per lo spirito di squadra e l’atmosfera all’interno del Ministero pubblico a causa di scelte ispirate da fattori estranei”.

Scelte legate alla politica, dunque. “E speriamo - continuano gli ex magistrati - che il Gran Consiglio possa decidere anche riguardo alle proposte pendenti relative al sistema di elezioni dei procuratori pubblici in modo da evitare interferenze non istituzionali, pur nel rispetto della rappresentatività all’interno delle strutture giudiziarie”.

Come già confermato alla RSI dalla presidente della Commissione giustizia Daria Lepori, la Commissione intende discutere in primavera l’iniziativa presentata dall’ex granconsigliere PLR Marco Bertoli, anche ex procuratore pubblico, che chiedeva in sostanza di togliere al Gran Consiglio la competenza sulla nomina dei singoli procuratori, lasciandola alla direzione del Ministero pubblico.

Giustizia ticinese, gli ex magistrati esprimono preoccupazione

Il Quotidiano 07.03.2024, 19:00

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