Ticino e Grigioni

"Non viene percepito, ma il dialogo c'è"

L'opinione di Jörg De Bernardi sulle relazioni fra Ticino e Confederazione, nell'ottica del primo incontro a Berna sulle conseguenze del voto dello scorso 9 febbraio

  • 13.03.2014, 08:30
  • 06.06.2023, 14:40
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Jörg De Bernardi rappresenta in qualità di delegato gli interessi del canton Ticino a Berna, su istruzione del Consiglio di Stato

  • rsi

Si svolgerà a Berna oggi, giovedì, un primo incontro fra Simonetta Sommaruga, Johann Schneider-Ammann e i partner istituzionali e sociali, per fare il punto della situazione dopo il voto del 9 febbraio. In quella sede tutti i cantoni saranno rappresentati dai presidenti della Conferenza dei governi cantonali e della Conferenza dei direttori dell'economia pubblica.

Dopo questo passaggio - potremmo dire di rito - il dossier dell'immigrazione di massa verrà affrontato in maniera più sistematica il prossimo 21 marzo, quando un membro del Consiglio federale si confronterà con la plenaria della Conferenza dei governi cantonali. Alla stessa parteciperà, per il Ticino, il consigliere di Stato Norman Gobbi.

Sarà un'ulteriore occasione per fare il punto sull'effettivo dialogo fra Berna e il Ticino, sullo sfondo della questione, cruciale, del flusso dei frontalieri. Gli esiti della recente visita di Eveline Widmer-Schlumpf hanno suscitato polemiche in più ambienti e alimentato la percezione di un dialogo difficile: rivendicazioni da una parte, chiusure o incomprensioni dall'altra.

Cosa ne pensa Jörg De Bernardi, che a Berna rappresenta gli interessi del Ticino in qualità di delegato cantonale? " Ci sono le percezioni: che contano, sono importanti e vanno gestite ", ci risponde. osservando però di non avere mai avuto l'impressione di non essere ascoltati, nella Berna federale, in presenza di proposte concrete, ragionevoli e presentate nei tempi utili. De Bernardi cita in questo senso alcuni esempi, come per la questione dell' IVA sulle prestazioni dei "padroncini" distaccati in Ticino: " l ì c'è stato un grandissimo sostegno da parte del Parlamento alla mozione presentata da Ignazio Cassis ". Un dialogo con Berna quindi c'è, anche se nel Ticino - riconosce De Bernardi - in termini di percezione " non sempre viene visto e considerato come sufficiente ".

Ad ogni modo questo clima trova riscontro anche nelle più recenti decisioni del Gran Consiglio: proprio ieri il Parlamento cantonale ha approvato l'aumento dell'imposizione alla fonte per i frontalieri, la fine delle notifiche "on line" per i padroncini... C'è poi l'iniziativa cantonale - approvata lunedì - per conferire ai cantoni un ruolo determinante nella quantificazione dei contingenti. Che prospettive si aprono, a Berna, per questa presa di posizione del Ticino?

" È troppo presto per dirlo ", ci risponde De Bernardi, sottolineando però che si tratta di un'idea sorta in parallelo anche in altri cantoni: " l'ho sentita molto spesso dai rappresentanti di quelli romandi" . In materia vigono però le prerogative della Confederazione - stabilite costituzionalmente - per tutto ciò che attiene all'entrata, all'uscita e alla dimora degli stranieri. Occorreranno quindi analisi per verificare " in che misura si potrebbe ipotizzare il passaggio di parte di queste competenze ai cantoni. Ma è un'ipotesi di lavoro e dovrà essere approfondita ", conclude il delegato del cantone a Berna.

Alex Ricordi

Gallery audio - "Non viene percepito, ma il dialogo c'è"

  • La percezione in Ticino di un dialogo problematico con Berna

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  • Le prospettive per l'iniziativa cantonale sui contingenti

    RSI Info 13.03.2014, 00:27

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