Lasciare aperto tutto l’anno il passo del San Gottardo: è questa la proposta, non certo nuova, del consigliere nazionale Benjamin Giezendanner (UDC), sostenuta anche da altri 60 deputati. L’obbiettivo è quello di ridurre gli ingorghi, soprattutto durante il periodo pasquale, quando il passo è ancora chiuso per la stagione invernale. Il costo stimato per rendere transitabile a strada dodici mesi l’anno è di circa 300 milioni di franchi, come aveva già reso noto nel 2022 il consigliere federale Albert Rösti respingendo l’idea a nome del Governo. I fondi sarebbero destinati alla costruzione di paravalanghe, coperture parziali e nuovi raccordi. A riportare la notizia è il domenicale SonntagsZeitung.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/svizzera/Passo-San-Gottardo-troppo-cara-l%E2%80%99apertura-tutto-l%E2%80%99anno--1882086.html
La mozione di Giezendanner è stata accolta favorevolmente anche da alcuni deputati ticinesi, tra cui Simone Gianini (PLR) e Bruno Storni (PS). Secondo il primo sarebbe importante poter sempre transitare sul passo, dato che il Ticino è particolarmente vulnerabile in inverno con il rischio di isolamento del cantone, come successo due anni fa “con gravi conseguenze per turismo e relazioni commerciali”. Il consigliere nazionale socialista, oltre per il rischio di isolamento del Ticino, si dice d’accordo soprattutto “per poter utilizzare il passo più presto in primavera” e ridurre così gli ingorghi pasquali. Storni, in linea di principio, incoraggia comunque le persone a servirsi del treno per recarsi al sud delle Alpi.
Tuttavia, l’associazione Pro Alps si oppone fermamente, ritenendo che l’iniziativa violi la Costituzione federale, che vieta l’aumento della capacità di transito nelle Alpi. Come scritto anche il Consiglio federale aveva già respinto l’idea nel 2022, considerandola troppo costosa rispetto ai benefici.
Anche dal campo urano emergono perplessità: il consigliere nazionale Simon Stadler sostiene che l’apertura del passo tutto l’anno non risolverebbe il problema del traffico locale. Il deputato propone invece di limitare temporaneamente l’accesso ai non residenti nei periodi di punta o di rimuovere dai dispositivi GPS le indicazioni dei percorsi alternativi attraverso i villaggi.

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