Un migliaio di persone, secondo gli organizzatori, ha partecipato al tradizionale corteo del primo maggio ticinese, oggi (domenica) a Bellinzona. La festa dei lavoratori si svolge quest'anno all'insegna dello slogan "Pace, dignità, solidarietà", in un anno "anomalo" segnato dal ritorno della guerra in Europa. La pace è "una condizione indispensabile per una vita dignitosa, un lavoro dignitoso, un salario dignitoso", ha ricordato nell'intervento di apertura il presidente dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa Renato Minoli.
Solidarietà con gli ucraini vittime della guerra
Nella sfilata spiccavano anche striscioni e bandiere di solidarietà con l'Ucraina. Il conflitto è stato denunciato dal palco da Luca Torti, del comitato ticinese contro la guerra, che ha chiesto la fine delle ostilità ma anche invitato la Svizzera a "estendere la generosa politica di aiuti nei confronti dei profughi ucraini" a tutti i rifugiati, "indipendentemente dal Paese di provenienza".
Primo maggio tra lavoro e guerra
Telegiornale 01.05.2022, 14:30
Le conseguenze della guerra non sono state però l'unico tema: gli oratori succedutisi hanno ricordato la necessità di investire nel settore sociosanitario, che non deve passare in secondo piano con la fine della pandemia, di difendere il servizio pubblico dalla minaccia di risparmi contenuta nel cosiddetto "decreto Morisoli" su cui si voterà fra due settimane, parlato dei diritti pensionistici delle donne minacciati dalla riforma AVS21 e della riduzione del tempo di lavoro cara ai rappresentanti dello Sciopero per il futuro.
Il discorso di Pierre-Yves Maillard
Il senso centrale della ricorrenza resta la difesa della classe lavoratrice: "Bisogna che le priorità cambino", ha detto ai microfoni della RSI il presidente nazionale dell'USS, Pierre-Yves Maillard, a Zurigo, dove erano in 12'000 per il maggiore della cinquantina di eventi previsti in tutta la Svizzera.
Volti del corteo di Losanna. Erano una cinquantina gli eventi previsti in Svizzera
"L'abbassamento delle imposte per i ricchi va combattuto e dovremo farlo in votazione a settembre. È un principio inaccettabile nel mondo in cui viviamo oggi. La priorità va data alla massa che lavora per salari ordinari e a cui bisogna garantire il tenore di vita. È questo il messaggio principale", ha detto l'ex consigliere di Stato vodese, ricordando la minaccia dell'inflazione crescente dopo anni di stabilità dei prezzi e il probabile forte aumento dei premi di cassa malati.