Il Parlamento urano ne ha abbastanza di colonne al portale della galleria del San Gottardo. Vorrebbe che Berna risolvesse il problema del traffico parassitario che intasa le strade cantonali. E così propone un sistema di prenotazione digitale per attraversare il traforo in precise finestre orarie. Un'idea che in Ticino divide.
Pietro Gianolli, membro Comitato Iniziativa delle Alpi, spiega ai microfoni della RSI: “Siamo favorevoli, non solo alla misura in sé, ma soprattutto al fatto di iniziare a riflettere ad adeguare il traffico alle infrastrutture esistenti invece di adeguare le infrastrutture alla crescita del traffico: si arriva a un limite di saturazione evidente, sotto gli occhi di tutti”.
Altdorf propone un sistema di “slot” per il transito sotto il San Gottardo con un sistema di prenotazione digitale. Dice inoltre basta al sovraccarico delle sue strade cantonali e vuole che Berna si muova.
“Vedo però diverse criticità per quanto attiene la realizzazione e l’applicazione di questo modello – commenta Fabio Regazzi, consigliere nazionale e presidente della Deputazione ticinese alle Camere federali – Mi permetto anche di dire che probabilmente è difficile che possa contribuire alla riduzione del traffico di transito”.
Sotto il Gottardo lo scorso anno sono passati in media 18’600 veicoli al giorno; 6'000 in più ad agosto, quando si verifica il picco delle code chilometriche. Oggi ai portali c'è un cantiere, l'apertura è prevista per il 2029: ma il secondo tubo non dovrebbe rendere più fluido il traffico visto che la capacità, per legge, deve rimanere la stessa, ovvero 1'000 auto e 150 camion all’ora al massimo”.
La proposta urana non piace però a tutti: è definita un dosaggio mascherato, che potrebbe intasare ancora di più la A13 del San Bernardino e chiamerebbe la costruzione di posteggi per chi non ha prenotato il passaggio in galleria.
“Parcheggi che verrebbero realizzati in Ticino o nel Canton Uri”, afferma Gianolli, che aggiunge come tuttavia già adesso “le vetture sono parcheggiate in coda quando il traffico è bloccato”.
E le code ai portali del San Gottardo bloccano anche i pendolari: quei lavoratori che giornalmente fanno la spola tra Ticino e Uri e viceversa.
“Sto valutando di proporre un postulato al Consiglio federale, per chiedere al Governo di esaminare la possibilità di adottare una soluzione sul modello dei veicoli pensati con il contrassegno S, che possono transitare su una corsia prioritaria”, anticipa Fabio Regazzi. Una soluzione simile non violerebbe però l’accordo con l’Unione europea sul transito terrestre? “Bisognerebbe prevedere una deroga – risponde Regazzi – ma visto che non si tratta di numeri ingenti, con Bruxelles si potrebbe trovare una soluzione pragmatica per salvaguardare anche gli accordi sottoscritti”.