Ticino e Grigioni

Sempre più minorenni in discoteca

Due testimonianze raccolte dalla RSI, quella di un 17enne frequentatore di locali e quella di un addetto alla sicurezza, raccontano uno spaccato fatto di trucchetti ma anche pericoli di gravitare nella microcriminalità

  • Ieri, 18:32
  • Un'ora fa
03:51

SEIDISERA del 01.12.2024 - Il servizio di Christian Gilardoni

RSI Info 01.12.2024, 18:39

  • tipress
Di: SEIDISERA/sdr 

Meno di un mese fa un’operazione di polizia in Ticino, a Lugano, ha coinvolto quattro locali notturni e sorpreso all’interno sei minorenni. Secondo alcune testimonianaze, talune raccolte anche dalla RSI, sembrerebbe che l’ingresso in questi locali del luganese, da parte di giovani non maggiorenni, sia più semplice di quanto si possa immaginare.

Un 17enne, questa l’età del giovane sentito dalla trasmissione SEIDISERA, riferisce che da tre anni varca la soglia dei locali del divertimento senza grandi problemi, anzi, pare che l’entrata sia proprio garantita.

Anni fa, spiega, prendevi la foto del tuo documento e modificavi l’anno di nascita. “Ultimamente - riferisce - questo non lo accettano più tanto e, o ti fai dare il documento da un tuo amico, o se ti va di fortuna non c’è il manager della discoteca e quindi riesci ad entrare con la conoscenza dei bodyguard”. Racconta che oggi la foto non basta, ci vuole il cartaceo anche nei bar e quindi questa soluzione è monitorata da controlli più severi. Ad ogni modo il sistema è provato da tanti, spiega ancora ai microfoni della RSI, da “quasi tutti. Un altro modo per entrare è con il tavolo, dove fanno zero controlli, anche se hai 15 anni o 13, così entri”. A facilitare ulteriormente l’ingresso è la presenza di ragazze nella compagnia, “un trucchetto” che funziona sempre anche con il documento in foto.

Al di là di quelli che possono essere i trucchetti per entrare, vi è poi l’ambiente particolare di alcuni di questi locali, così visti dagli occhi del giovane testimone. “Sicuramente non è un ambiente dei migliori, riflette. La maggior parte delle volte che andavo nelle discoteche c’erano delle risse e mi ricordo anche che spesso i bagni erano occupati. Magari andavo in bagno e sentivo il rumorino del naso. O sei al tavolo e c’è gente che fuma le canne sui tavoli, quindi controlli anche lì zero. Cioè ci sono i security ma ce ne sono 2 o 3 in tutto il locale e alla fine sono lì fermi, l’unica cosa che fanno è separare se si menano”.

La voce degli addetti alla sicurezza

L’età di chi frequenta i locali notturni si è abbassata di molto, parola anche di un addetto alla sicurezza con esperienza decennale nel settore che ha rilasciato le sue dichiarazioni alla RSI, la quale ha provato a contattare, senza successo, anche i gerenti delle discoteche.

Quando arrivano i minorenni con i loro trucchetti per tentare di entrare, come si può diminuire il rischio che passino?
“L’espediente migliore è quello di fare un doppio controllo”, dice il responsabile della sicurezza. “Oltre ad avere un documento, avere anche qualcos’altro che attesti, soprattutto a parte il nome e cognome che ci sia una foto. Molte volte io uso come mio espediente guardare i lineamenti della persona dalle orecchie agli occhi, naso, mento e la bocca, perché comunque i ragazzi sono molto furbi, usano dei documenti dove molte volte sono molto simili a chi te l’ha fornito”.

Il ragazzo però diceva ci sono anche altri metodi, ad esempio se si al tavolo nessuno controlla. Ci sono effettivamente delle scappatoie?

“Effettivamente sì perché molte volte viene riservato un tavolo da una persona maggiorenne, hanno diciamo una corsia preferenziale da altri ingressi. Perciò non è garantita la sicurezza su determinati ingressi ma proprio perché lo vuole il direttore del locale”.

Spingono anche chi è all’entrata a essere meno rigido in una serata in cui si fatica a riempire il locale?

“Assolutamente sì. Molte volte infatti mi sono scontrato per questa problematica e ho voluto e voglio tuttora avere meno a che fare con i locali notturni, se non del tutto, perché questa è una problematica che va comunque a ripercuotersi sulla società di sicurezza e soprattutto su colui che è il gerente”.

Nella testimonianza del ragazzo si parla di alcune discoteche che vivono grazie ai minorenni e senza di loro sono mezze vuote. Vi trovate quindi a lavorare in situazioni simili?

“Sì, assolutamente, diciamo che soprattutto la piazza di Lugano ha questa grossa problematica. Mi è capitato di lavorare in uno di questi locali e di avere molti scontri con i proprietari, tant’è vero che l’anno scorso, nei primi di dicembre, abbiamo preso strade separate perché non era più possibile lavorare in una situazione del genere. Noi dovremmo avere una collaborazione da parte della polizia, lavorare a braccetto perché comunque questa è una situazione che andrà a peggiorare sempre di più. A parte per l’entrata dei minorenni, ma anche per la microcriminalità che si sta installando proprio sulla piazza di Lugano. Ultimamente siamo a conoscenza di brutte esperienze che si susseguono nella zona Maghetti, zona pensilina, Via Cantonale”.




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