L'enorme quantità di materiale che si è staccata mercoledì dal Pizzo Cengalo, quattro milioni di metri cubi e strati di detriti alti fino a 50 metri, rende estremamente difficile le ricerche dei dispersi. In questi casi, le operazioni dei soccorritori sono regolate da dispositivi precisi e complessi. Le spiegazioni di Ryan Pedevilla, caposezione del militare e della protezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino, ad Alessandro Broggini.
In caso di dispersi sotto una frana, cosa prevede il dispositivo della protezione civile, e in generale il dispositivo di ricerca: come funziona?
Esistono gli enti di primo intervento che arrivano subito sul posto e fanno l’analisi della situazione. A loro spetta il compito di stabilire come bisogna affrontare la problematica e come fare la ricerca. Inoltre, se c’è bisogno di un supporto ulteriore, possono chiamare la protezione civile o fare una richiesta d’aiuto all’esercito.
Più ampia è la frana e più è difficile individuare le persone date per disperse. Come si procede in questi casi?
Spesso, l’importante è capire bene la situazione e capire effettivamente chi è rimasto coinvolto. Giocano un ruolo importantissimo le persone abituate a operare sul territorio, ma anche le persone comuni, i ristoranti e chiunque abbia informazioni tali per sapere se all’interno di un edificio o in una zona ci siano dei civili.
In una frana di queste dimensioni come si fa a individuare un luogo dove scavare?
Non è evidente, non c’è una scienza esatta. L’esperienza permette di capire dove potrebbero esserci delle nicchie in base alle costruzioni o in base alla morfologia del terreno. Ma spesso sono proprio le persone del posto che possono dare consigli dove cercare.
Come si fa a scavare in zone così impervie?
A dipendenza della necessità, si usano mezzi diversi, come per esempio quelli in dotazione alle squadre di primo intervento o all’esercito. Si può inoltre far capo ad aziende private e specializzate. Un lavoro manuale, in situazioni del genere, diventa difficile. Chiaramente, quando ci si avvicina a un’eventuale vittima si passa dal lavoro meccanico a quello manuale.
CSI/AlesS