I tassi bassi e le ipoteche in prevedibile calo stimoleranno la voglia di casa? Claudio Costi, esperto di ipoteche presso l’istituto finanziario indipendente VZ (Vermögenszentrum), spiega ai microfoni della RSI cosa comporterà l’abbassamento dei tassi allo 0,5% deciso giovedì dalla Banca Nazionale Svizzera.
Ci sarà un aumento delle richieste ipotecarie? “È difficile dirlo con certezza - risponde l’esperto -. Nel breve periodo le fluttuazioni dei tassi di interesse non hanno avuto un impatto significativo. La decisione di acquistare una proprietà dipende principalmente dai desideri familiari e dalle possibilità finanziarie”.
Una persona decide di rinegoziare la propria ipoteca in quanto ritiene di pagare troppo in interessi, magari perché stipulata in un momento di tassi più alti. Ciò non è sempre possibile: “Se si ha stipulato un‘ipoteca fissa purtroppo no. Si può farlo pagando tuttavia una penale. L’ipoteca, d’altro canto, permette più flessibilità dal punto di vista della negoziazione, in quanto in determinate circostanze si può convertire in un’ipoteca fissa, ma non viceversa”.
Qualcuno, invece, decide di acquistare una casa o un appartemento per la prima volta. A cosa bisogna stare attenti? “Quando si considera l’acquisto di una proprietà immobiliare, è fondamentale valutare attentamente innanzitutto la propria situazione finanziaria, l’importo dell’ipoteca e il tipo di modello ipotecario. Molti proprietari credono che il modo migliore per ottenere un’ipoteca più conveniente sia unicamente confrontare numerose offerte. Ma questo è un errore. Il vero risparmio si ottiene scegliendo con attenzione il modello ipotecario e la durata più adatti alle proprie esigenze”.
Gli ultimi anni hanno visto le banche, ma anche altri istituti finanziari, avere problemi, se non addirittura fallire, minando così la fiducia delle persone. Se qualcuno volesse, è possibile dividere l’ipoteca sulla stessa casa su più banche? “Generalmente questo non è possibile, perché la banca che concede il credito richiede una garanzia di primo grado sull’immobile, ovvero il diritto di essere la prima a essere risarcita in caso di inadempimento. È possibile però suddividere l’ipoteca in più tranche, ad esempio per combinare differenti modelli di ipoteca. Tuttavia, bisogna sempre fare attenzione alla durata, se le scadenze tra le diverse tranche superano, poniamo, i tre anni, può risultare difficile cambiare istituto bancario”.
In conclusione, abbiamo fatto all’esperto di ipoteche la domanda da un milione: è meglio il tasso fisso oppure quello variabile? “Le ipoteche a tasso fisso - spiega Claudio Costi - convengono solo se dopo la loro stipula i tassi di interesse dovessero aumentare e rimanere elevati a lungo tempo. In generale, l’ipoteca del mercato monetario oppure Saron si è rivelata nettamente più conveniente nel lungo periodo. Ed è più flessibile, anche in caso di una vendita dell’immobile o di un divorzio”.
Il conto bancario che non rende più
Tra i grandi svantaggiati troviamo invece i risparmiatori con denaro depositato senza interessi prestabiliti a lungo termine. “A meno che non sia durevolmente fissata - spiega Edoardo Beretta, docente e ricercatore all’USI -, la remunerazione del capitale libero è molto scarsa. Se non addirittura nulla”. Ora a far paura è lo spettro degli interessi negativi. “È un paradosso in economia, vuol dire che se qualcuno chiede alla banca dei soldi gli fisso un tasso di interesse. Mentre se qualcuno deposita del denaro, dovrà pagare”, dice Fabrizio Cieslakiewicz, presidente della direzione generale di BancaStato.
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