Ticino e Grigioni

#Ticino 23, donne in lista ma non abbastanza

L’obiettivo della campagna “Helvetia chiama! Ticino”, per aumentare la presenza femminile in politica, secondo il Cantone è stato solo parzialmente raggiunto

  • 28 febbraio 2023, 10:42
  • 20 novembre, 11:51
Palazzo delle Orsoline

Una corsa affollata come non mai: per ogni seggio a Palazzo delle Orsoline ci sono oltre 10 pretendenti.

  • Archivio Ti-Press
Di: Red.MM 

L’obiettivo della campagna “Helvetia chiama! Ticino” era di promuovere una democrazia più rappresentativa ed equa ma, si legge martedì in un comunicato, tale obiettivo “è stato solo parzialmente raggiunto”. Sulla base delle liste con i candidati alle elezioni cantonali di aprile, i risultati, afferma il Cantone, “appaiono in chiaroscuro”: complessivamente le candidate raggiungono una percentuale del 40%, facendo registrare un aumento sia per il Gran Consiglio sia per il Consiglio di Stato; per il Legislativo la percentuale di donne candidate è salita dal 36% del 2019 al 40% mentre per l’Esecutivo dal 31% al 37%, tuttavia “non tutti i partiti hanno aumentato in modo consistente la rappresentanza femminile”.

Dati, questi, che erano già emersi dalle analisi RSI, secondo cui per questa tornata elettorale si è anche raggiunto il record storico di candidature in generale: 965.


Il Cantone, nel suo comunicato, ribadisce che le elezioni del 2023 segnano comunque un record di candidature femminili. In numeri assoluti, per il Consiglio di Stato si presentano 31 uomini e 18 donne, mentre in corsa per il Parlamento sono 549 uomini e 367 donne.


Dati “controversi”

Dati che Bellinzona definisce tuttavia come controversi: “I risultati dei singoli partiti non sono omogenei e coloro che rappresentano la maggior parte dei seggi attuali non hanno aumentato in modo consistente il numero di candidate. Le liste che presentano la percentuale più elevata di candidate sono Più Donne (100%) ed HelvEthica Ticino (63%). I partiti che presentano delle liste equilibrate dal punto di vista della presenza di entrambi i generi sono i Verdi del Ticino (51%) e il Partito Socialista, Gioventù Socialista e Forum Alternativo (51%), ma anche il neopartito Avanti con Ticino & Lavoro (47%) si avvicina alla parità. Le liste con una sottorappresentanza femminile sono: MPS-Indipendenti (38%), PVL e Giovani Verdi Liberali (28%), Lega dei Ticinesi (19%), Partito Comunista - Partito Operario e Popolare (18%), UDC (21%), il Centro + Giovani del Centro (26%) e il Partito liberale radicale ticinese (27%). Infine, si riscontrano due liste composte unicamente da una persona in cui le donne sono assenti: DIGNITÀ ai PENSIONATI e Movimento MontagnaViva”.

Campagna lanciata per la prima volta nel 2018

La campagna “Helvetia chiama!” è stata lanciata per la prima volta nel 2018 dall’associazione alliance F – la voce politica delle donne in Svizzera – con l’obiettivo di aumentare il numero di donne in Parlamento e rafforzare la prospettiva femminile in politica. Dato il successo ottenuto, il progetto è stato adattato alle realtà cantonali a partire dal 2020. È approdata in Ticino per il tramite della Commissione consultiva per le pari opportunità e di FAFTPlus, dando seguito all’esperienza cantonale maturata nelle precedenti elezioni ticinesi con campagne come #iovotodonna promossa da FAFTPlus. Helvetia ha chiamato le donne ticinesi invitandole a mettersi a disposizione per la politica e ha proposto un’offerta formativa con più di 70 partecipanti neocandidate che hanno avuto l’occasione di approfondire i seguenti temi: “Come preparare una campagna elettorale”, “Comunicazione con i media” e “Gestire l’odio sui Social Media”.

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