La nuova riforma fiscale ticinese è stata approvata. Saranno quindi realtà – popolo permettendo – i nuovi sgravi fiscali, quelli contenuti nella nuova legge tributaria, rimaneggiata dalla commissione della Gestione. La riforma è stata approvata con 45 voti favorevoli, 24 contrari e 12 astenuti. Da una parte PLR, Lega e UDC, e dall’altra Centro, socialisti, Verdi e parte dei partiti minori. PS e Verdi hanno già annunciato il referendum.
Durante la lunga discussione in parlamento, iniziata in ritardo perché nella prima ora si è dovuto decidere se rinviare il tema e trattarlo con il preventivo (quindi gennaio, o addirittura febbraio) - una richiesta giunta dal Centro a cui si è poi accodato il Movimento per il socialismo, infine respinta -, non sono mancate un po’ da tutti gli schieramenti le critiche alla strategia del Governo, così come le preoccupazioni (non di tutti) per le finanze dei comuni che saranno toccate in modo importante.
Dall’area progressista si è poi accusato il fronte borghese di svantaggiare i ceti più fragili con il preventivo, per concedere - con questa riforma - grandi vantaggi alle persone più facoltose. La risposta: bisogna contenere la spesa perché lo Stato deve imparare a spendere meglio ed essere fiscalmente più attrattivo. Insomma, un vero scontro politico e un Gran Consiglio profondamente diviso, con all’orizzonte un annunciato referendum vista l’approvazione finale della riforma.
Sconto d’imposta generalizzato (1,66%) e sgravi maggiori ai ricchi
Nella proposta del Governo, leggermente corretta dalla Commissione della gestione, le due misure più controverse prevedono uno sconto d’imposta generalizzato dell’1,66% e sgravi fiscali per i redditi alti, che vedranno l’aliquota massima scendere dal 15 al 12%. Tra le altre misure ci sono poi anche una riduzione sulle tasse per donazioni e successioni e un aumento delle deduzioni per spese professionali, decisamente meno contestate.
II peso di tutta la riforma però potrebbe andare a pesare sulle casse dei comuni, che avevano già fatto sentire il loro dissenso, soprattutto perché queste proposte arrivano in un momento in cui il Ticino è confrontato con manovre di risparmio in particolare nel settore sanitario e sociale.
Dopo i vari interventi dei gruppi si è espresso anche il consigliere di Stato, responsabile delle finanze Christian Vitta, che da parte sua ha fatto notare che nell’attuale contesto la soluzione trovata in commissione è politicamente più sostenibile rispetto a quanto proposto dal Governo.
Approfondimento sulla riforma tributaria
Il Quotidiano 12.12.2023, 19:00
Referendum e sciopero in vista
La spaccatura parlamentare ha visto uscire vincente la maggioranza fatta da PLR, Lega e UDC. La stessa spaccatura era già emersa ieri sulla questione dell’imposta di circolazione e si riproporrà, senza ombra di dubbio, quando sui banchi del parlamento arriverà in gennaio il preventivo 2024.
Una contrapposizione che però uscirà anche da Palazzo delle Orsoline, considerato il referendum annunciato da sinistra. E all’orizzonte c’è anche uno sciopero dei dipendenti pubblici, come confermato alla RSI da Giulia Petralli, deputata dei Verdi e sindacalista del VPOD, sindacato che con OCST e SIT, si è riunito ieri sera in un’assemblea congiunta proprio per discutere di queste giornate di mobilitazione per protestare contro le manovre di risparmio e in generale contro la politica del Governo.
Il Centro defilato
Infine, un’ultima curiosità politica: per tutto il dibattito il Centro - che peraltro non ha firmato alcun rapporto - non si è quasi espresso. L’unico deputato del partito ad aver preso la parola un paio di volte e molto brevemente è stato il capogruppo Maurizio Agustoni per ribadire la posizione del partito: era meglio discutere questa riforma (quindi le entrate) assieme al Preventivo, alle uscite.
Ticino: la discussione sulla Legge tributaria
SEIDISERA 12.12.2023, 18:21
Ticino: la discussione sulla Legge tributaria - seconda parte
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