Branda 12'151. Bersani 10'852. Differenza: 1’299 voti. Entro lunedì 10 aprile alle 18.00 l’ex sindaco di Giubiasco ed il PLR dovranno dire se intendono andare al ballottaggio. Il margine ci sarebbe. Viene dai dati di panachage. Mi spiego. Bersani ha incassato 459 voti dall’Unità Sinistra-Verdi, 423 dal PPD e 357 da Lega-UDC-Ind-Noce. Al contempo Branda ha pescato 873 voti nel PPD, 490 da Lega-UDC-Ind-Noce e 1'428 nel PLR. Dunque, se tutti i liberali che al primo turno hanno sostenuto Branda, al ballottaggio votassero compatti Bersani, quest’ultimo potrebbe giocarsela. Il margine c’è, ma è risicato. Troppo, calcolando anche che su Branda confluirebbero parecchi voti sia del PPD che della Lega, verosimilmente molti di più di quelli che potrebbe ottenere Bersani. Stesso ragionamento per i voti della scheda senza intestazione: 1'648 hanno scelto Bersani, ben 2'718 Branda. L’impressione è che i cittadini di Bellinzona il 30 aprile alle urne non ci torneranno.
I socialisti hanno festeggiato il plebiscito per Branda con un corteo partito dalla Casa del Popolo in direzione di Piazza Nosetto, ma hanno anche due seggi in meno, avendo lasciato sul campo un municipale a Bellinzona ed uno a Paradiso. Branda insomma ha vinto, ma il partito ha perso. Una contraddizione che porta a due considerazioni. La prima è che a Bellinzona è nata una stella: "super Mario". La seconda è che il successo o l'insuccesso in una votazione elettorale, anche in Ticino, sempre più spesso è legato alle persone e non all’area politica rappresentata.
La Lega dei ticinesi è riuscita a tornare nel municipio di Bellinzona con Minotti, è entrata in quello di Riviera con Genini e ha salvato il seggio a Paradiso con Caggiano. Il voto odierno conferma insomma l’avanzata leghista. Ma pure stavolta a livello comunale il movimento non riesce a raggiungere le percentuali delle votazioni cantonali o federali. La conferma che la penetrazione nei comuni - Lugano e Torricella a parte - resta l'anello debole di Via Monte Boglia.
Joe Pieracci