Facciamo un gioco. Sei al Governo e puoi decidere dove risparmiare. Detto così suona bene. Quanti di noi pensano, o si lamentano al bar con gli amici, che i politici non capiscono niente? Eppure… Eppure quasi la metà degli intervistati (46%), davanti a una domanda tanto semplice quanto accattivante, ha risposto “Non lo so”.
Dove spendere
Un dato significativo che fa capire sia come fra il dire e il fare ci sia di mezzo il classico mare, sia che la popolazione sente e subisce un marcato senso di disagio, probabilmente figlio (anche) della paura e dell’insicurezza sul futuro. Non per niente, alla domanda “
In quali settori lo Stato dovrà spendere maggiormente”, le risposte e le percentuali, si sommano sul fronte sociale (30,5%), formativo e giovanile (26,4%), sanitario (16,2%) e ambientale (12,5%); quattro priorità che da sole (nonostante la possibilità di più di una risposta) raggiungono più dell’85%.
Dove risparmiare
Alla voce risparmiare, invece, non ci sono vere proprie indicazioni a emergere: le voci sono tante e molto variegate fra loro. In cima alla lista, comunque, troviamo strade e infrastrutture col 17,8% (forse a causa dei tanti cantieri che fanno innervosire gli automobilisti, più che da un’intenzione oggettiva?), e l’amministrazione pubblica, troppo gonfia ed esosa per il 10,4%.
Non attacca, invece, l’argomento degli sgravi fiscali: se è vero che tolgono risorse dirette allo Stato, è altrettanto vero che alla gente sembri andar bene così, solo l’1,9% ritiene infatti che sia proprio lì il fronte sul quale si dovrebbe agire.
A saltare all’occhio, nel confronto spesa/risparmi, è anche il basso tasso di chi pone l’accento su sicurezza e polizia, con una prevalenza di chi vorrebbe che si spendesse meno (6,9%), rispetto a chi vede la necessità di investire maggiori risorse (1,8%). Segno, questo, che la popolazione ritiene di vivere in un paese sicuro.
Il lavoro di domani
Gli intervistati continuano a ritenere che il futuro del lavoro in Ticino sia dominato dal settore terziario. Ma se storicamente negli ultimi decenni il posto in banca era ritenuto sicuro e redditizio, oggi ad immaginarsi un futuro professionale in questo settore per i propri figli e nipoti è rimasto il 3,2%. La preferenza, con ben il 43,1% va alle nuove tecnologie e all’informatica, seguite da un settore, quello sociosanitario, sempre molto apprezzato e anche assetato di professionisti, col 23,8%.
Una curiosità: agricoltura batte turismo 5,6% a 1,3%.
Insomma, chi dice che un paese ha il governo che si merita, forse in questo caso ha ragione. La schizofrenia e la diffusa mancanza di visioni a lungo termine potrebbero infatti essere lette come specchio di una società con poche certezze e tante domande sul futuro, il proprio quanto quello dei propri figli e nipoti.
Elezioni cantonali
Speciale Elezioni 06.03.2023, 21:10
Anche se, sempre per restare nei modi di dire, potremmo legittimamente chiederci se sia nato prima l’uovo o la gallina. Vedremo se e quali spunti la politica saprà e vorrà raccogliere e fare propri. Ma questa, sarà musica della prossima legislatura.
Il sondaggio RSI
L'opinione dei ticinesi sui temi delle finanze cantonali e del lavoro è stata raccolta tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo nell'ambito del sondaggio RSI partito l'8 febbraio con la messa in funzione di un call center nella sede di Besso. Tutti i dettagli sul funzionamento del sondaggio e delle proiezioni elettorali elaborate da Ad Hoc Informatica Sagl si trovano cliccando qui.