Non lasciano spazio ad interpretazioni le parole del direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, circa l’aria che tirava in direzione a Bellinzona venerdì mattina, quando è stata annunciata la revisione del progetto che non avrà più un tratto sotterraneo.
Lo stesso Zali la ritiene una “delusione bruciante”. Sono dieci anni di lavoro investiti nella ricerca della migliore soluzione possibile per questa zona martoriata dal traffico - spiega alla RSI - vederla sfumare per motivi di costi brucia. Gli approfondimenti nella fase di progettazione definitiva hanno evidenziato che l’opera costerebbe il doppio della cifra preventivata, circa mezzo miliardo di franchi.
“La causa è la complessità dello scavo in falda, dell’attraversamento, quindi in subacquea, dell’intera piana del Vedeggio, precisa Zali. Vi è stata evidentemente una divergenza di vedute tra due gruppi di ingegneri che si sono occupati di questo progetto in epoche differenti. A questo punto si cerca di salvare il salvabile e noi riteniamo che realizzare la prima tratta del progetto il più presto possibile, quindi andando con un messaggio in Gran Consiglio presto, sia comunque una soluzione ragionevole e che ha un suo senso e una sua utilità perché fa da premessa per quello che succederà dopo”.
Per Filippo Lombardi, presidente della Commissione regionale dei Trasporti del Luganese, quella del Cantone era l’unica decisione possibile. “Per noi - chiarisce - era una cosa che si vedeva venire perché col tempo si sentivano sempre più voci, informazioni che indicavano una crescita dei costi preventivati, rispettivamente una possibile sottovalutazione iniziale che poi è stata corretta strada facendo”. Una cifra che, ribadisce, diventava difficile da sostenere anche per la Commissione regionale dei Trasporti e per i 44 comuni che ne fanno parte, in primis Lugano, che ne sopporta la metà dei costi. “Non sapevamo più dove andare a sbattere la testa, chiosa, se fossero arrivati i costi come sono emersi alla fine di questo studio”. Per Lombardi, così come per il Cantone, la prima tappa porterà comunque dei miglioramenti per Agno. Un parere non condiviso dal Comune.
“Non siamo disposti a cedere il nostro territorio per altri progetti che non sono virtuosi”, conclude amareggiato il sindaco Thierry Morotti. “Io lo dico apertamente, questo è il fallimento della politica del Luganese e della nostra regione. Mi dispiace, però o ci sediamo a tavolino e vediamo di trovare una soluzione che secondo me è l’unica che si può mettere sul tavolo e rivedere ancora questo progetto o se no, secondo me, salta tutto”.
Circonvallazione tagliata
Il Quotidiano 01.12.2023, 19:00
Circonvallazione di Agno troppo cara
SEIDISERA 01.12.2023, 18:13