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Cult+

Skate di montagna

Niente coni per slalom, niente skatepark: ad andare in skateboard si impara fra il Serpiano e Meride, sulle strade di montagna, fra mucche e case di sasso. Maestro del corso è Matteo Gilardi, insegnante, artista e cantante punk.

Sebastián Marroquín – Il figlio di Pablo Escobar
Cult+

L’11 settembre scorso, a Lugano, l’Endorfine Festival Lugano ha ospitato, tra gli altri, Sebastián Marroquín. Prima conosciuto col nome di Juan Pablo Escobar, Sebastián è il figlio di Pablo Escobar, il narcotrafficante più ricco, potente e celebre della storia. Alla morte del padre, nel 1993, Juan Pablo ha dovuto scegliere se ereditare il cartello e unirsi ai famigliari che l’avevano tradito, oppure se consegnare sé stesso e tutti i beni di famiglia ai suoi nemici: il cartello di Cali. Juan Pablo sceglie quest'ultima opzione. Sopravvive, fugge in Argentina, cambia nome e si rifà una vita come architetto, ma dopo dieci anni lontano dai riflettori capisce di avere una responsabilità più grande. Partecipa a documentari, scrive libri sulla storia di suo padre e chiede perdono alle vittime, motivato anche dal successo della serie "Narcos" che, secondo lui, ha dipinto suo padre con tratti troppo eroici, spingendo molti giovani colombiani a voler emulare le sue gesta.

Sebastián Marroquín – Il figlio di Pablo Escobar
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L’11 settembre scorso, a Lugano, l’Endorfine Festival Lugano ha ospitato, tra gli altri, Sebastián Marroquín. Prima conosciuto col nome di Juan Pablo Escobar, Sebastián è il figlio di Pablo Escobar, il narcotrafficante più ricco, potente e celebre della storia. Alla morte del padre, nel 1993, Juan Pablo ha dovuto scegliere se ereditare il cartello e unirsi ai famigliari che l’avevano tradito, oppure se consegnare sé stesso e tutti i beni di famiglia ai suoi nemici: il cartello di Cali. Juan Pablo sceglie quest'ultima opzione. Sopravvive, fugge in Argentina, cambia nome e si rifà una vita come architetto, ma dopo dieci anni lontano dai riflettori capisce di avere una responsabilità più grande. Partecipa a documentari, scrive libri sulla storia di suo padre e chiede perdono alle vittime, motivato anche dal successo della serie "Narcos" che, secondo lui, ha dipinto suo padre con tratti troppo eroici, spingendo molti giovani colombiani a voler emulare le sue gesta.