La RSI, che con SSR sostiene da sempre il cinema svizzero attraverso collaborazioni e coproduzioni nell’ambito del Pacte de l’audiovisuel, è ancora una volta media partner del Film Festival di Locarno, la cui 75esima edizione è in corso fino al 13 agosto: lo racconterà in diretta dal nuovo Spazio RSI, situato davanti al PalaCinema, in Piazza Remo Rossi, dove ogni giorno si susseguiranno trasmissioni in diretta su Rete Uno, Rete Due, Rete Tre e, ogni sera, lo speciale de
Il Quotidiano, su RSI LA1. Il racconto della giornata festivaliera si concluderà con un appuntamento in seconda serata, sempre su RSI LA 1, dal titolo Pardo tardi. Non mancherà infine l’offerta online su rsi.ch/cultura e in diretta sui canali social di RSIonline, Cult+, Spam e Bar nüm.
Durante la manifestazione verranno proiettate quattro coproduzioni RSI-Pacte de l’Audiovisuel. Nella sezione Panorama Suisse, dedicata all’attuale creazione cinematografica rosscrociata, compare Hugo in Argentina di Stefano Knuchel, una coproduzione RSI-SRG SSR/Fiumi Film che racconta la storia del famoso fumettista Hugo Pratt morto 25 anni fa a Losanna. Altro documentario selezionato per Panorama Suisse è Loving Highsmith, di Eva Vitija: un’affascinante biografia d’amore che conduce nella terra delle ossessioni, delle doppie identità, dei segreti e dei desideri di Patricia Highsmith, scrittrice americana che visse buona parte della sua vita in Ticino, fra Aurigeno e Tegna. Quest’anno la Restrospettiva è dedicata all’opera cinematografica di Douglas Sirk, regista tedesco che firmò alcuni fra i più bei film della "Hollywood classica". Dopo il suo ritiro dal mondo del cinema, si stabilì a Lugano fino alla sua morte, nel 1987. La RSI sarà rappresentata anche in questa sezione con il documentario inedito di Roman Hüben (RSI-SRG SSR/PIC Film) Douglas Sirk – Hope as in Despair: un ritratto sotto forma d’indagine del maestro del melodramma. Infine, in Piazza Grande sarà proiettata un’altra pellicola inedita: si tratta della fiction Semret di Caterina Mona (RSI/ Cinéddokké), la storia di una madre single eritrea che lavora all’ospedale di Zurigo. L’insistenza della giovane figlia per scoprire le loro origini obbliga la donna ad affrontare suo malgrado il passato, per non perdere ciò che ama.
Caterina Mona che è stata intervistata dalla Corsi: leggi qui il testo.
Ma gli sforzi per sostenere il cinema nel nostro Paese non si esauriscono qui. In occasione dell’importante anniversario, Play Suisse (playsuisse.ch), la piattaforma streaming gratuita della SSR, lo celebra proponendo una collezione speciale composta da una dozzina di pellicole premiate nelle passate edizioni: Höhenfeuer, Fredi M. Murer (1985), Das Fräulein, Andrea Staka (2006), Complices, Frédéric Mermoud (2008), Abrir puertas y ventanas, Milagros Mumenthaler (2011), Tableau noir, Yves Yersin (2013), Pescatori di corpi, Michele Pennetta (2016), Ceux qui travaillent, Antoine Russbach (2018), Dene wos guet geit, Cyril Schäublin (2018), Love me tender, Klaudia Reynicke (2019, L’île aux oiseaux, Sergio Da Costa e Maya Kosa (2019).