La fine del Gruppo RE

Vi ricordate? Porte e finestre montate in modo approssimativo, buchi nei muri, isolamenti mancanti, serramenti che facevano acqua e soprattutto tantissimi clienti arrabbiati. Quasi un anno fa Patti chiari aveva raccolto le testimonianze di chi si era affidato al Gruppo RE, un’azienda di infissi attiva in Ticino… e che infissi! “Massimo isolamento termico e acustico, comfort abitativo, risparmio energetico” prometteva il gruppo a parole. Ma le promesse non sono state mantenute. Dal Ticino il gruppo è sparito nel nulla lasciandosi alla spalle una lunga scia di debiti, precetti esecutivi, materiale finito all’asta e molti clienti con i lavori fatti a metà o non fatti del tutto malgrado avessero già pagato l’intera somma prevista dal contratto. Sì perché la ditta chiedeva il pagamento dell’intero importo pattuito ancora prima di battere chiodo. Condizioni capestro che mettevano il committente con le spalle al muro. E oltre il danno anche la beffa: perché per sistemare i problemi molti consumatori hanno dovuto far intervenire altri artigiani spendendo altre migliaia di franchi.

Molti clienti, sentendosi imbrogliati, si sono rivolti a un avvocato con la speranza di recuperare almeno una parte dei soldi persi. Un’impresa che si annuncia tutt’altro che scontata.

In studio, per la prima volta, un faccia a faccia tra i vertici del Gruppo RE e i cittadini scontenti per i lavori malfatti. I clienti insoddisfatti Amanda Solferini, Paolo Lombardi, Luana Pigozzo insieme a Luca Pestelacci, avvocato esperto di diritto della costruzione che ha inoltrato denuncia penale al Gruppo Re, pongono le loro domande a Vincenzo Bartolino, ex amministratore del Gruppo Re Ticino, accompagnato dall’avvocato del Gruppo Re Italia Williams Zaina Pipitone.