La trappola del clic
Alzi la mano chi non accetta cookies o condizioni generali quando naviga su un sito, usa applicazioni e social media. Un semplice gesto effettuato senza riflettere che permette a una manciata di grandi aziende tecnologiche di usare i nostri dati personali per bombardarci di pubblicità su misura. Ma com’è possibile? A dettar legge sono potenti algoritmi che gestiscono migliaia e migliaia d’aste di dati personali. Una guerra senza esclusione di colpi fra ditte e marchi. Per accaparrarsi il consumatore più appetibile. Tutto è partito da google, il motore di ricerca che ha fatto esplodere la pubblicità digitale. Il sistema però è molto opaco e confuso, anche per chi lavora nel marketing. Gli inserzionisti che pagano gli spazi pubblicitari sanno dove finiscono i loro annunci? Chi incassa i soldi, tanti soldi, generati dalla pubblicità? A Patti chiari i segreti di siti, applicazioni e social che fanno di tutto per tenerci incollati allo schermo il più a lungo possibile. Si chiama economia dell’attenzione. Un nuovo terreno di conquista molto remunerativo dove s’insinuano però anche disinformazione, messaggi d’odio e violenza o truffe orchestrate per spillare soldi ai consumatori più deboli. Ma chi controlla? Il lato oscuro della pubblicità digitale, un business da 500 miliardi di dollari all’anno.
Lugano rallenta?
Lugano potrebbe presto rallentare. Le strade a velocità ridotta, con limite a 30 o 20 chilometri orari, saliranno a più della metà dell’intera rete viaria cittadina. In sostanza si estenderanno a quei quartieri finora parzialmente o totalmente esclusi dalla moderazione del traffico, come Carona, Breganzona o Barbengo. Ma Lega dei Ticinesi e UDC non ci stanno ed intendono bloccare tutto con un referendum. Avranno tempo fino al 14 di aprile per raccogliere le firme necessarie. Il provvedimento, che riguarda unicamente le zone residenziali della città e non le arterie principali, è passato per un solo voto in Consiglio Comunale ed è infatti lungi dal convincere tutti. Se in molti abitanti hanno chiesto per anni una moderazione del traffico all’interno dei quartieri, altri denunciano un accanimento contro gli automobilisti e temono il rischio di una paralisi del traffico urbano. A Patti chiari esporranno i loro punti di vista alcuni cittadini a favore ed altri contrari. Parleranno abitanti di quartieri che da anni viaggiano a velocità ridotta ed altri che convivono giornalmente con un traffico fuori controllo.
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